2007-05-13 23:18:10

L'evangelizzazione sempre insieme con la promozione umana e l'autentica liberazione cristiana: la consegna di Benedetto XVI ai vescovi latinoamericani


All’insegna della speranza e di un rinnovato impegno ad annunciare il Vangelo, si sta concludendo il primo viaggio apostolico di Benedetto XVI in Brasile. Il Papa partira’ dall’aeroporto di San Paolo fra meno di due ore, dopo la cerimonia di congedo. L’ultima giornata del Pontefice in Brasile si e’ caratterizzata per un profilo continentale e non solo brasiliano del viaggio.
Dopo la celebrazione della Messa, davanti al Santuario di Aparecida nella mattinata, infatti, circa due ore fa, il Pontefice, nell’ambito della celebrazione dei Vespri, ha aperto con un intervento magisteriale la V Conferenza generale dell’episcopato dell’America Latina e dei Carabi.

Nel suo indirizzo d’omaggio, il presidente del CELAM, il cardinale Francisco Javier Errazuriz Ossa, ha assicurato l’impegno a dare un nuovo slancio missionario alla Chiesa del Continente, dove vive quasi la meta’ dei cattolici di tutto il mondo. Dal canto suo, il Santo Padre, ha donato al porporato uno splendido trittico raffigurante al centro l’Ascensione del Signore ed, ai lati, Gesu’ con i discepoli e l’immagine di San Juan Diego di Guadalupe.

Ma torniamo all’atteso discorso del Papa con il servizio del nostro inviato ad Aparecida, Alessandro Gisotti: RealAudioMP3

Una rinnovata evangelizzazione, la questione sociale, il tema del discepolato e della missionarietà, ma anche la difesa della famiglia, la pastorale giovanile, il ruolo dei laici. Nel suo discorso alla Conferenza generale dell’episcopato dell’America Latina e dei Caraibi, Benedetto XVI ha toccato tutti i punti chiave con i quali la Chiesa di questo Continente dovrà confrontarsi nei prossimi anni. Il Papa ha ricordato, innanzitutto, che è l’incontro con Cristo nell’Eucaristia, centro della vita cristiana, a suscitare “l’impegno dell’evangelizzazione e la spinta alla solidarietà”:

¡Sólo de la Eucaristía brotará la civilización del amor…
“Solo dall'Eucaristia – ha detto il Papa - germoglierà la civiltà dell'amore che trasformerà l’America Latina ed i Caraibi così che, oltre ad essere il Continente della Speranza, sia anche il Continente dell'Amore!”. “La fede in Dio – ha detto – ha animato la vita e la cultura di questi Paesi”, negli ultimi cinque secoli. Quella stessa fede, ha avvertito, deve oggi “affrontare serie sfide”, dato che sono in gioco “lo sviluppo armonico della società e dell’identità cattolica dei suoi popoli”. Per questo, i fedeli cattolici devono sempre più prendere coscienza della loro responsabilità ad essere “discepoli e missionari di Cristo”:

Pues ser discípulos y misioneros de Jesucristo…
“Essere discepoli e missionari di Gesù Cristo”, ha avvertito, “suppone che si sia profondamente radicati in Lui”. La priorità della fede in Cristo, ha spiegato, non vuole però essere un abbandono “dei grandi problemi economici, sociali e politici dell’America Latina”, una fuga dalla realtà verso un mondo spirituale. Ha così sottolineato il “grande errore delle tendenze dominanti nell'ultimo secolo, errore distruttivo, come dimostrano i risultati tanto dei sistemi marxisti quanto di quelli capitalisti”. Solo chi riconosce Dio, ha aggiunto, può “rispondere in modo adeguato e realmente umano”. Benedetto XVI si è soffermato sulla questione sociale in America Latina:

Los pueblos latinoamericanos y caribeños tienen derecho a una vida plena…
“I popoli latinoamericani e dei Caraibi”, ha detto, “hanno il diritto ad una vita piena”, “liberi dalle minacce della fame e da ogni forma di violenza”. Serve, perciò, uno sviluppo autentico, integrale, che “sopprima le gravi disuguaglianze sociali”. Ma come la Chiesa può rispondere alla grande sfida della povertà, si è domandato il Papa. Capitalismo e marxismo, ha rilevato, “promisero di trovare la strada per la creazione di strutture giuste”. Una promessa ideologica “che si è dimostrata falsa”. E la stessa cosa, vediamo anche in Occidente, dove “cresce costantemente la distanza tra poveri e ricchi”. Sono allora necessari dei valori fondamentali, ma se Dio è assente, ha avvertito, “questi valori non si mostrano con tutta lo loro forza”. Parole corredate da una puntuale riflessione:

Si la Iglesia comenzara a transformarse directamente en sujeto político…
“Se la Chiesa cominciasse a trasformarsi direttamente in soggetto politico – è stato il monito del Papa – non farebbe di più per i poveri e per la giustizia, ma farebbe di meno, perché perderebbe la sua indipendenza e la sua autorità morale, identificandosi con un'unica via politica e con posizioni parziali opinabili”. La Chiesa, ha aggiunto, è “avvocata della giustizia e dei poveri”, proprio perché “non si identifica coi politici né con gli interessi di partito”. Solo essendo indipendente può “orientare le coscienze ed offrire un'opzione di vita che va oltre l'ambito politico”. “La famiglia – ha detto ancora – patrimonio dell’umanità, costituisce uno dei tesori più importanti dei Paesi latinoamericani”. L’articolato e appassionato discorso del Pontefice si è concluso con una toccante invocazione: “Resta, Signore, con quelli che nelle nostre società sono più vulnerabili; resta con i poveri e gli umili, con gli indigeni e gli afroamericani”. Resta, Signore, “con i nostri bambini e con i nostri giovani, che sono la speranza e la ricchezza del nostro Continente”.

Da Aparecida, Alessandro Gisotti, Radio Vaticana








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