2007-05-12 14:57:31

Appello della Santa Sede per una maggiore fiducia e cooperazione tra Paesi in vista della prossima Conferenza di revisione del Trattato di non proliferazione nucleare


“E’ sempre più necessario costruire un clima di fiducia e di reale cooperazione nel campo del disarmo e della non proliferazione nucleari”. Questo l’appello di mons. Michael W. Banach, osservatore permanente della Santa Sede presso le Organizzazioni internazionali a Vienna, lanciato al Comitato preparatorio della VIII Conferenza di revisione del Trattato di non proliferazione delle armi nucleari, che si terrà nel 2010. Servizio di Roberta Gisotti:


Un appuntamento atteso, la Conferenza che arriverà fra tre anni, non solo per rafforzare i vincoli di quel Trattato “ma anche per renderlo – ha auspicato mons. Banach - uno strumento più efficace di risposta alle nuove sfide che continuamente stanno emergendo sullo scenario nucleare”. Del resto nel mondo, ha osservato il rappresentante vaticano, “c’è una crescente consapevolezza di quanto gli interessi della sicurezza nazionale siano profondamente connessi con gli interessi della sicurezza internazionale”. Ma i risultati “insoddisfacenti” della precedente Conferenza del 2005, devono indurre a riflettere per costruire invece un “terreno fertile” di intesa. Mons. Banach ha raccomandato anzitutto di riconoscere i “forti legami che esistono tra il disarmo atomico e la non proliferazione nucleare”, perché sono aspetti “interdipendenti” che “si rafforzano reciprocamente” ed insieme formano “uno dei principali strumenti non solo nella battaglia contro il terrorismo nucleare ma anche nella concreta realizzazione di una cultura della vita e della pace, in grado di promuovere una via effettiva di sviluppo integrale dei popoli”. Mons. Banach ha infine ammonito perché nel Comitato preparatorio non prevalgano “gli interessi individuali a scapito della sicurezza collettiva”, nella convinzione che il Trattato sia davvero “uno strumento per la promozione della pace”, “pace che non sarà mai raggiunta una volta per tutte, ma che deve essere continuamente costruita".







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