Frei Galvão, francescano, è vissuto tra il 1700 e il 1800: uomo di pace e di carità,
amato per il suo impegno a favore dei poveri e degli emarginati, passava lunghe ore
al confessionale; al centro della sua vita spirituale c'era l'Eucaristia. Sulla sua
figura ascoltiamo la postulatrice della Causa di Canonizzazione, suor Celia Cadorin,
intervistata da Alessandro Gisotti presso il Monastero "da Luz" fatto costruire dal
santo e incluso dall'UNESCO nella lista dei siti appartenenti al patrimonio culturale
dell'umanità: . – Per me lui è la tenerezza di Dio. Le autorità di San Paolo nel 1798
l’hanno definito come un uomo di pace e di carità. Di pace, perché tutti volevano
confessarsi da lui, perchè aveva il dono di leggere i cuori. Venivano da lontanissimo
per questo. Per la pace delle famiglie e per la carità, andava di notte a pagare i
debiti soprattutto degli schiavi, con i quali lui ha fatto questo monastero. E' stato
dolce e buono con tutti, ma soprattutto con i poveri e con i malati. Chiede che le
infermiere siano scelte tra le più buone, le più dolci e le più allegre. E’ interessante
sottolineare anche questo, perché se si va dal malato con una brutta faccia, la malattia
peggiora. Quindi, è bene sottolineare anche queste piccole cose. Sull’importanza per
il Brasile della Canonizzazione di Frei Galvão sentiamo il cardinale Cláudio Hummes,
prefetto della Congregazione per il Clero, arcivescovo emerito di San Paolo, al microfono
di Giovanni Peduto:
R. – La gente brasiliana, tutta la gente brasiliana,
anche quelli che non sono cattolici, ovviamente sono molto orgogliosi di questa canonizzazione.
Però, soprattutto i cattolici sono felici perché è il primo santo nato in Brasile.
Noi abbiamo già santa Paolina e siamo molto felici anche per santa Paolina, un’italiana
che poi ha vissuto in Brasile praticamente tutta la sua vita; lì ha fondato la sua
Congregazione. Però, Frei Galvão è il primo santo brasiliano nativo. Abbiamo altre
Cause di Canonizzazione in corso in Vaticano che riguardano altri brasiliani nativi:
per esempio i martiri del Nordest del Brasile. Allora, questo per la Chiesa in Brasile
è importante perché si riconoscono anche i frutti dell’evangelizzazione. Nella cultura
cattolica latinoamericana e brasiliana, i santi hanno un posto molto importante. E’
ovvio che noi non adoriamo i santi, adoriamo soltanto Dio. Ma i santi, per la nostra
gente, hanno un’importanza molto grande in quanto intercessori davanti a Dio. Noi
sappiamo, e anche loro lo sanno, che tutto viene da Dio attraverso Gesù Cristo, però
i santi sono degli intercessori.