Vescovi svizzeri: sì ai minareti, ma nel rispetto di tutte le leggi
Elevare minareti in Svizzera? “Sì, se la loro costruzione è conforme in tutto alle
leggi. No, se sono evidenti o soggiacenti obiettivi che possono minacciare la pace
religiosa in Svizzera”. In questi termini si è espresso mons. Pierre Bürcher, vescovo
ausiliare di Losanna-Ginevra-Friburgo e presidente, nell’ambito della Conferenza episcopale
elvetica, del GTI, il Gruppo di lavoro sull'Islam. Giovedì, a Berna, è stata lanciata
la raccolta di firme per chiedere un referendum nazionale contro la costruzione di
minareti. L’iniziativa popolare intende completare l’articolo 72 della Costituzione,
che autorizza la Confederazione e i Cantoni a prendere provvedimenti per preservare
la pace pubblica fra diverse comunità religiose. I referendari chiedono che sia aggiunta
nell’articolo la frase “la costruzione di minareti è vietata”. Attualmente, in Svizzera
vi sono due minareti che chiamano i musulmani alla preghiera, uno presso la moschea
di Ginevra, l’altro a Zurigo, ma sono stati presentati nuovi progetti di costruzione.
Per mons. Bürcher, la costruzione di nuovi minareti è secondaria, primaria è invece
l’attenzione che bisogna porre alle attività nelle moschee. Naturalmente, i nuovi
minareti non devono produrre sonorità. “Ricordiamo – avverte mons. Bürcher – che in
numerosi Paesi a maggioranza musulmana le chiese sono senza campane”. Il Gruppo di
lavoro Islam – aggiunge il suo presidente – “non si oppone alla costruzione dei minareti,
ma invita tutte le persone coinvolte in essa al rispetto delle leggi e a un serio
discernimento”. La Svizzera conta 7 milioni e mezzo di abitanti: 300 mila i musulmani,
in maggioranza originari dei Balcani. (A.M.)