Intervista con il cardinale Peter Erdő sulle sfide della Chiesa nei Paesi ex comunisti
dell'Europa
Cardinali e vescovi di alcuni Paesi dell’Europa ex-comunista si sono incontrati il
2 e il 3 maggio scorsi a Praga per uno scambio di esperienze sul rapporto tra Stato
e Chiesa. L’incontro è stato introdotto dal cardinale Miloslav Vlk, arcivescovo della
città. “Diciassette anni dopo il cambiamento del sistema – ha detto il porporato -
dobbiamo confrontare i nostri problemi per vedere come risolverli”. Nella Repubblica
Ceca nei rapporti fra lo Stato e la Chiesa alcuni nodi devono essere ancora risolti,
come la modalità della restituzione dei beni della Chiesa confiscati durante il comunismo.
Nello stesso tempo cresce anche in quest’area il fenomeno del secolarismo. Come diffondere
in questo contesto il messaggio evangelico? Marta Vertse lo ha chiesto al cardinale
Peter Erdő, primate d’Ungheria e presidente del Consiglio delle Conferenze
Episcopali d’Europa: R.
– Proprio per questo è così tanto importante l’utilizzo dei mezzi di comunicazione
per arrivare alla gente, per offrire una informazione autentica e chiara sulla nostra
fede, con la necessaria forza emotiva. Questa è una grande possibilità offerta dai
mass media..
D. – Eminenza, i partecipanti all’incontro
hanno deciso di proseguire il dialogo e lo scambio delle esperienze?
R.
– Certamente, questo impegno è stato anche già manifestato a Budapest due anni fa,
quando l’argomento principale riguardava il cambiamento antropologico in questa parte
del continente europeo. Ovviamente non abbiamo nessuna intenzione di fondare una istituzione
stabile per la collaborazione dei vescovi di questa nostra regione. Ma questi incontri
occasionali su argomenti che ci interessano particolarmente sembrano molto utili
e ci permettono anche di rafforzare la fratellanza fra di noi. Si può imparare molto
dalle esperienze degli altri. Le sofferenze ed i problemi attuali sono tra l’altro
molto comuni in queste società. Anche la questione della giustizia sociale, che sta
tornando fortemente in primo piano, deve essere affrontata tenendo presente ed anche
diffondendo la Dottrina sociale della Chiesa, che malgrado l’eventuale indifferenza
della società verso l’insegnamento della Chiesa, costituisce una base oggettivamente
solida per affrontare e risolvere le diverse e gravi questioni relative alla giustizia.