“Buoni soldati e cristiani esemplari”: la missione delle Guardie Svizzere Pontificie,
ricevute dal Papa alla vigilia del giuramento delle nuove reclute
Una lunga storia di fede ed amore che dura da cinque secoli, quella delle Guardie
Svizzere Pontificie, che Benedetto XVI ha ricevuto stamane con i loro familiari nella
Sala Clementina, in occasione del Giuramento delle 38 nuove reclute, che avverrà domani
pomeriggio nel Cortile di San Damaso, nel giorno della memoria dei 147 caduti a difesa
del Papa Clemente VII, durante il Sacco di Roma, il 6 maggio del 1527. La commemorazione
si svolgerà al mattino nel Cortile d’onore della Caserma, dopo la Santa Messa nella
Basilica Vaticana presieduta dall’arcivescovo Dominique Mamberti, segretario vaticano
per i Rapporti con gli Stati. Il servizio di Roberta Gisotti:
“Un atto
tanto solenne e significativo per la Sede Apostolica” il giuramento delle nuove reclute,
ha ricordato Benedetto XVI, giunti a 501 anni dalla fondazione, sotto Giulio II, di
questo Corpo di Guardia la cui storia si è “intimamente intrecciata con gli eventi
e la vita della Chiesa”. “Una lunga storia – ha rimarcato il Papa – di fedeltà e di
generoso servizio prestato sempre con dedizione”, “sino all’eroismo del sacrificio
della vita”. Da qui il rinnovato grazie di Benedetto XVI alla Guardie Svizzere per
il costante “aiuto, sostegno e protezione” offerti alla persona del Papa, con una
“presenza silenziosa ma efficiente” dove “la professionalità” si coniuga con “l’amore”
per Cristo e la sua Chiesa.
“Buoni cristiani e soldati
esemplari”, come raccomanda il nuovo regolamento del Corpo pontificio approvato lo
scorso anno da Benedetto XVI in occasione del V centenario, dove si chiede alle Guardie
Svizzere “di evitare quanto contrasta con la fede, la morale cristiana e i doveri
del proprio stato” perseguendo “uno stile di vita semplice e sobrio”, esercitando
“uno spirito di cristiana solidarietà”, chiamati “alla santità” “nel quotidiano adempimento”
dei propri “doveri”. Infine l’incoraggiamento ai neo-alabardieri a lavorare ogni
giorno “con coraggio e fedeltà”, sull’esempio dei santi protettori Martino, Sebastiano
e Nicola di Flüe: “Per questo, non cessate di alimentare
il vostro spirito con la preghiera e l’ascolto della parola di Dio; partecipate con
devozione alla Santa Messa e coltivate una filiale devozione verso Maria”.