2007-05-02 14:42:44

La Pontificia Accademia delle Scienze Sociali preoccupata per la debolezza delle istituzioni internazionali nella lotta a povertà e fame


La preoccupazione per la debolezza del multilateralismo e la proposta di nuovi meccanismi di finanziamento al centro, stamani presso la Sala Stampa della Santa Sede, della conferenza stampa a conclusione della XIII Sessione Plenaria della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, sul tema: “Carità e Giustizia nelle relazioni tra popoli e nazioni”. Per noi, c’era Roberta Moretti:

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Combattere la povertà nel mondo attraverso meccanismi innovativi di finanziamento: è questa la proposta concreta della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, presentata al termine di quello che è stato definito il più importante incontro dalla fondazione dell’organismo pontificio, nel 1994. Centrale, per la riflessione degli accademici, è stato il messaggio che Benedetto XVI ha inviato alla presidente, la professoressa Mary Ann Glendon, in cui il Papa evidenziava tre sfide che oggi il mondo si trova ad affrontare: l’ambiente e lo sviluppo sostenibile; la dignità inviolabile della persona umana per il raggiungimento della piena giustizia nel pianeta; l’educazione e la trasmissione della conoscenza per una divulgazione dei valori dello spirito. "Oggi – ha affermato il cancelliere dell’Accademia, mons. Marcelo Sáncez Sorondo, riprendendo le parole di Benedetto XVI – per arrivare alla giustizia, c’è bisogno della carità”. Obiettivo degli accademici, che all’inizio del 2008 pubblicheranno un documento finale con tutto il lavoro svolto negli ultimi cinque anni, è dunque partecipare alla costruzione del consenso attorno a un’agenda centrata sullo sviluppo integrale della persona. Ai leader mondiali vengono proposte nuove forme di tassazione degli Stati per un raggiungimento, in futuro, degli Obiettivi di sviluppo del millennio concordati dalla comunità internazionale nel 2000 per combattere povertà, fame e pandemie: obiettivi che non verranno raggiunti - è stato sottolineato - anche a causa dell'assenza di un efficace meccanismo di finanziamento. Invocato, poi, un ritorno allo spirito originario dei negoziati sul commercio promossi dal Doha Round, con una maggiore attenzione allo sviluppo e alla protezione sociale. Preoccupazione, inoltre, per gli squilibri finanziari tra i vari Paesi, determinati – è stato detto – da un’assenza di governance e di colloqui e accordi tra i leader mondiali. Gli accademici hanno infine auspicato la realizzazione degli obiettivi del Protocollo di Kyoto e un’attenzione particolare alla segregazione sociale nell’educazione con particoalre riferimento alle sfide poste dall'immigrazione.

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