2007-04-28 12:54:23

Il commento di don Serretti al Vangelo della Domenica


Nella quarta Domenica di Pasqua, la Liturgia ci propone il Vangelo del Buon Pastore. Gesù dice ai suoi discepoli:

“Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno mai perdute e nessuno le rapirà dalla mia mano”.

Su questo brano evangelico ascoltiamo il commento del teologo don Massimo Serretti, docente di Cristologia alla Pontificia Università Lateranense: RealAudioMP3

**********

I nostri Padri nella fede nei primi secoli qui a Roma hanno raffigurato in disegni, bassorilievi, incisioni su pietra e scultura, il Buon Pastore. Le catacombe contengono innumerevoli riproduzioni di questa figura. Di fronte alla morte e soprattutto di fronte alla persecuzione incombente, la figura di Cristo, con la pecorella sulle spalle, appariva come un segno di certezza. Quei cristiani non poggiavano sulle proprie certezze, non potevano essere certi di sussistere né individualmente né come comunità. L’andare dietro a Cristo era per loro motivo di consistenza; l’andare dietro a Colui che dà la vita eterna e che ha promesso che nessuno rapirà le sue pecore dalla sua mano e che non andranno mai in perdizione. Ascoltare, tendere l’orecchio per andare dietro, per seguire. L’alternativa è il nulla, la vanità. I vostri padri seguirono ciò che è vano, dice il profeta, e divennero essi stessi vanità. L’uomo diventa quel che segue.

 
**********







All the contents on this site are copyrighted ©.