2007-04-27 14:59:31

Mozione del parlamento Ue sull'omofobia. I commenti di Paolo Bustaffa e Giovanni Giacobbe


Il Parlamento europeo ha approvato, ieri, una risoluzione contro l’omofobia. Si tratta di un documento, che accanto alla condanna dei rigurgiti di omofobia contiene anche un invito velato ad approvare leggi in favore delle coppie dello stesso sesso. In un primo momento, peraltro, la risoluzione presentava anche una censura – proposta da tre europarlamentari italiani – contro le dichiarazioni del presidente della CEI, mons. Angelo Bagnasco. A questo proposito Fabio Colagrande ha raccolto l’opinione di Paolo Bustaffa, direttore dell’agenzia SIR, che ieri ha condannato l’ennesimo attacco indecoroso nei confronti di esponenti della Chiesa italiana: RealAudioMP3

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R. – Tolto il riferimento diretto al presidente della Conferenza Episcopale Italiana, rimane un riferimento agli esponenti religiosi. Poi si chiede, continuando nella lettura della risoluzione, alle gerarchie delle rispettive organizzazioni di condannare eventuali dichiarazioni omofobe. Ora qui è evidente che si mantiene un atteggiamento di sospetto nei confronti di quello che è il pensiero della Chiesa riguardo a queste situazioni, a queste persone, verso le quali invece è chiaro - anche nello stesso Catechismo della Chiesa cattolica - c’è un grande rispetto. Il rispetto delle persone, comunque, non può cancellare quello che rimane un aspetto problematico, attorno al quale ci deve essere sicuramente la comprensione, l’accoglienza, ma in molti casi non ci può essere una giustificazione.

 
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Dal canto suo, l’eurodeputato Franco Grillini, presidente onorario dell'Arcigay, ha affermato che la risoluzione dell’Europarlamento implica una condanna del “Family day”, in programma a Roma il 12 maggio prossimo. Un’affermazione priva di fondamento, sottolinea il prof. Giovanni Giacobbe, presidente del Forum delle Associazioni Familiari, intervistato da Alessandro Gisotti: RealAudioMP3

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R. – Se la risoluzione intende condannare quelle posizioni discriminatorie verso gli omosessuali, mi pare che sia una cosa ovvia e condivisibile. Quale sia il rapporto tra la condanna delle discriminazioni, gli omosessuali e il Family Day, è una pura invenzione, una fantasia dell’onorevole Grillini, che è assolutamente priva di senso. Il Family Day è una manifestazione a favore della famiglia, così come è voluta dalla Costituzione. Quindi, non vedo cosa c’entri con l’omosessualità.

 
D. – Perché, secondo lei, la parola dei vescovi sulla famiglia, ma anche di esponenti del laicato cattolico, viene percepita almeno in certi ambienti con fastidio?

 
R. – Credo che il fastidio nasca dal fatto che siccome si tratta di valori che hanno nella Costituzione il loro fondamento, è fastidioso che vengano richiamati proprio dai vescovi e dal laicato cattolico.

 
D. – Come valorizzare la bellezza della famiglia oggi? Come proporre questo valore ai giovani?

 
R. – Valorizzare la bellezza della famiglia e sottolineare il senso che la famiglia ha nella società civile può essere fatto soltanto realizzando una nuova cultura della famiglia e sottolineando che, senza una nuova cultura della famiglia e senza un sostegno radicale alla famiglia, crolla tutta la società civile. Io non vorrei che coloro i quali contestano questa posizione, che si sta traducendo nella imponente manifestazione del Family Day, abbiano come obiettivo quello di distruggere questa cultura della famiglia e quindi vedano male che ci sia una manifestazione di popolo. Il Family Day non è una manifestazione di Chiesa, ma è una manifestazione di popolo credente e non credente, che vuole finalmente riaffermare questi valori della famiglia.

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