2007-04-26 15:06:40

I vescovi della Bolivia invitano i fedeli ad essere critici verso le scelte contrarie ai valori evangelici


Con l’invito a vivere l’imminente V Conferenza generale dell’Episcopato latinoamericano e caraibico, che sarà aperta da Benedetto XVI il 13 maggio ad Aparecida, in Brasile, “come un grande evento di fede”, si sono chiusi ieri i lavori dell’Assemblea plenaria dei vescovi della Bolivia. Nel documento “Cristo risorto, la nostra speranza” i presuli esortano i fedeli a pregare affinché lo Spirito del Signore doni ai partecipanti la saggezza necessaria per trovare le risposte alle sfide della Chiesa e della società in America Latina. Il cardinale Julio Terrazas, arcivescovo di Santa Cruz e presidente della Conferenza episcopale boliviana, nel suo discorso di apertura dell’Assemblea, il 19 aprile, aveva ricordato che la Chiesa in America Latina ha il compito ineludibile di “presentare Cristo Gesù, Via, Verità e Vita, alle generazioni di oggi, che vivono nei processi di globalizzazione che implicano correnti di secolarizzazione, relativismo etico morale ed un materialismo pratico generalizzato”. Nel documento pubblicato al termine dell’Assemblea l’Episcopato boliviano si sofferma invece, in particolare, sul futuro del Paese, analizzando le prospettive dell’Assemblea costituente che dovrebbe disegnarne la nuova architettura istituzionale (e costituzionale) e le norme della convivenza nazionale. I presuli sottolineano che “la nuova Costituzione si deve fondare su principi, valori e diritti”, che possano far “nascere una nuova Bolivia, più fraterna e pacifica, senza che le maggioranze impongano le loro visioni sulle minoranze e senza il predominio degli interessi regionali, di settori o gruppi”. I vescovi hanno espresso preoccupazione per gli scontri verificatisi nei mesi scorsi e per la poca efficienza dell’Assemblea costituente, elementi che hanno seminato parecchi dubbi in diversi settori sociali dove si dubita di poter giungere ad una felice conclusione. “I costituenti hanno la grave responsabilità di superare le tensioni e lavorare in un clima di apertura, dialogo, rispetto e unità, portando a compimento il compito loro affidato” sostengono i vescovi. Di fronte alla realtà che la Bolivia sta vivendo, i presuli boliviani hanno lanciato ai fedeli l’appello ad un impegno e ad una partecipazione attiva perchè vengano garantiti i diritti fondamentali della persona, ed ancora ad essere critici verso le scelte contrarie ai principi e ai valori evangelici”, esprimendo l’auspicio che il processo costituente “si svolga in un clima di apertura, dialogo, rispetto e unità”. (A cura di Luis Badilla)








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