2007-04-24 16:28:22

L'importanza del dialogo interreligioso e la difesa della dignità della donna in due interventi di mons. Follo all'Unesco


Due interventi - sull'importanza del dialogo interreligioso e interculturale e sul ruolo e la dignità della donna nella vita sociale - hanno impegnato oggi e venerdì scorso, a Parigi, l'osservatore permanente della Santa Sede presso l'UNESCO, mons. Francesco Follo, che ha sintetizzato i punti salienti dei due discorsi in questa intervista di Tiziana Campisi: RealAudioMP3
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R. - Noi siamo per il dialogo interreligioso e interculturale - come il Papa ha detto - che è una necessità vitale. Ma il dialogo interreligioso, nel senso stretto del termine, deve essere fatto dai credenti. Non tocca allo Stato gestire il dialogo interreligioso, salvo che per dialogo interreligioso si intenda gestire l’ordine sociale fra i vari gruppi. Noi sosteniamo l’idea che ci voglia - e qui tocca al sistema delle Nazioni Unite, con la collaborazione cordiale della Santa Sede - un dialogo interculturale che riconosca una dimensione religiosa o trascendentale alle culture.

 
D. - A proposito di dialogo interreligioso, ci sono delle situazioni particolari che la Santa Sede vuole evidenziare in seno all’UNESCO?

 
R. - Se iniziamo un dialogo interculturale, cioè un dialogo della vita, un dialogo con cui costruiamo scuole e ospedali insieme, allora possiamo veramente conoscerci.

 
D. - Lei, nei giorni scorsi, è intervenuto in seno al Consiglio esecutivo dell’UNESCO a proposito della donna nel mondo di oggi...

 
R. - C’è nella donna, secondo me, questa capacità di intuizione e di offerta che gli uomini in quanto tali devono imparare. I Paesi di missione - i luoghi più difficili, di fatica - sono quelli dove sono le suore. La donna ha una capacità di sacrificio che l’uomo non ha. Però, non si vuole che la donna abbia solo questa dimensione che in genere tocca la sfera privata. Si è intervenuti sostenendo che la donna ha un ruolo incomparabile nella formazione umana. L’importante è cogliere sempre di più questa dimensione, questa valorizzazione della donna complementare all’uomo.

 
D. - Quali indicazioni lei ha dato in tal senso ai Paesi dell’UNESCO, a nome della Santa Sede?

 
R. - Favorire la dignità delle bambine e delle donne, per quanto riguarda la loro integrità corporale, la libera decisione di scelta del marito, la necessità di un accesso all’educazione e alla vita sociale. La promozione reale della dignità della donna passa anche dalla partecipazione responsabile alla vita sociale a tutti i livelli.

 
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