L'importanza del dialogo interreligioso e la difesa della dignità della donna in due
interventi di mons. Follo all'Unesco
Due interventi - sull'importanza del dialogo interreligioso e interculturale e sul
ruolo e la dignità della donna nella vita sociale - hanno impegnato oggi e venerdì
scorso, a Parigi, l'osservatore permanente della Santa Sede presso l'UNESCO, mons.
Francesco Follo, che ha sintetizzato i punti salienti dei due discorsi in questa
intervista di Tiziana Campisi: **********
R. - Noi siamo per il dialogo interreligioso e interculturale
- come il Papa ha detto - che è una necessità vitale. Ma il dialogo interreligioso,
nel senso stretto del termine, deve essere fatto dai credenti. Non tocca allo Stato
gestire il dialogo interreligioso, salvo che per dialogo interreligioso si intenda
gestire l’ordine sociale fra i vari gruppi. Noi sosteniamo l’idea che ci voglia -
e qui tocca al sistema delle Nazioni Unite, con la collaborazione cordiale della Santa
Sede - un dialogo interculturale che riconosca una dimensione religiosa o trascendentale
alle culture.
D. - A proposito di dialogo interreligioso,
ci sono delle situazioni particolari che la Santa Sede vuole evidenziare in seno all’UNESCO?
R.
- Se iniziamo un dialogo interculturale, cioè un dialogo della vita, un dialogo con
cui costruiamo scuole e ospedali insieme, allora possiamo veramente conoscerci.
D.
- Lei, nei giorni scorsi, è intervenuto in seno al Consiglio esecutivo dell’UNESCO
a proposito della donna nel mondo di oggi...
R. -
C’è nella donna, secondo me, questa capacità di intuizione e di offerta che gli uomini
in quanto tali devono imparare. I Paesi di missione - i luoghi più difficili, di fatica
- sono quelli dove sono le suore. La donna ha una capacità di sacrificio che l’uomo
non ha. Però, non si vuole che la donna abbia solo questa dimensione che in genere
tocca la sfera privata. Si è intervenuti sostenendo che la donna ha un ruolo incomparabile
nella formazione umana. L’importante è cogliere sempre di più questa dimensione, questa
valorizzazione della donna complementare all’uomo.
D.
- Quali indicazioni lei ha dato in tal senso ai Paesi dell’UNESCO, a nome della Santa
Sede?
R. - Favorire la dignità delle bambine e delle
donne, per quanto riguarda la loro integrità corporale, la libera decisione di scelta
del marito, la necessità di un accesso all’educazione e alla vita sociale. La promozione
reale della dignità della donna passa anche dalla partecipazione responsabile alla
vita sociale a tutti i livelli.