La professione di fedeltà di Pietro a Cristo Risorto nel Vangelo della terza Domenica
di Pasqua
Domenica 22 aprile, la Liturgia ci presenta il Vangelo in cui Gesù risorto appare
ai discepoli sulle rive del mare di Tiberiade. Gesù mangia assieme a loro, quindi
rivolgendosi a Simon Pietro disse:“Simone di Giovanni, mi vuoi bene tu
più di costoro?”. Gli rispose: “Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene”.
Su questo brano evangelico ascoltiamo il commento del teologo don Massimo Serretti,
docente di Cristologia alla Pontificia Università Lateranense:
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In questa manifestazione, Gesù cerca Pietro, va diritto a lui, al cuore di
lui, con la domanda per eccellenza, la domanda d’amore. Due volte Gesù gli chiede
solo “ama” e due volte Pietro gli risponde che gli vuol bene. La terza volta Gesù
gli chiede se gli vuol bene e Pietro gli risponde che gli vuol bene. Perché la triplice
domanda? Perché la simmetria della domanda? Con la triplice affermazione, Pietro doveva
certo riparare il triplice rinnegamento, ma essa possiede anche un significato trinitario:
tutte e tre le interrogazioni di Gesù sono riferite a sé, ma le prime due, quelle
sull’amore, possono attraverso di lui, andare al Padre e allo Spirito, mentre la terza
si riferisce più propriamente a lui in quanto vero Dio ed anche vero uomo. Anche la
relazione interna è importante. Due volte l’amore, una volta il bene. Da un lato,
l’amore pesa più del bene. Dall’altro, il bene è la via all’amore. **********