2007-04-20 14:17:37

Sabato e domenica il Papa a Vigevano e Pavia nel segno di Sant'Agostino


E’ ormai tutto pronto a Vigevano e Pavia dove domani e domenica il Papa giungerà per la sua quarta visita pastorale in Italia. Benedetto XVI arriverà a Vigevano nel pomeriggio, poco prima delle 17.00. Nella celebre Piazza Ducale della città lombarda celebrerà la Santa Messa. In serata l’arrivo a Pavia, dove domenica mattina visiterà il Policlinico "San Matteo" e presiederà la Messa negli Orti Borromaici. Nel pomeriggio incontrerà il mondo della cultura all’Università e poi celebrerà i Vespri nella Basilica di San Pietro in Ciel d’Oro: qui potrà pregare accanto all’Arca Marmorea dove sono conservate le reliquie di Sant’Agostino. Ma veniamo alla prima tappa del viaggio, domani pomeriggio a Vigevano. La diocesi ha invitato i fedeli a vivere questo storico evento alla luce di una concreta carità. La nostra inviata Adriana Masotti ha intervistato il vescovo della città, mons. Claudio Baggini: RealAudioMP3

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 R. - Noi consideriamo la visita del Papa veramente come un dono di grazia perché, da quando Vigevano è diocesi, è la prima volta che un Papa visita la nostra Chiesa. Sappiamo che Gesù ha detto soltanto a Pietro ‘io ho pregato per te perchè tu possa confermare nella fede i fratelli’, per noi c’è veramente questa attesa di una conferma nella fede, di uno slancio a una vita più santa.

 
D. – Lei, Eccellenza, ha voluto dare a questa visita un’impronta caritativa. Perchè?

 
R. - E’ vero che noi dobbiamo prepararci con la preghiera, però la visita del Papa più che una conclusione al periodo di preparazione deve essere proprio un inizio di ripresa di vita cristiana e la vita cristiana si testimonia soprattutto con la carità perché questo è un linguaggio che capiscono tutti, è proprio una conseguenza di uno stile di vita nuovo più sobrio. Le famiglie cristiane dovrebbero raccogliere totalmente la parola del Signore: ciò che non è necessario datelo a chi ne ha più bisogno, datelo ai poveri perché così capiscono che siete medici e noi allora abbiamo interpellato l’Obolo di San Pietro e seguendo le loro indicazioni abbiamo scelto un orfanotrofio in Rwanda e in questa occasione, ma poi anche per l’avvenire, noi ci impegniamo a sostenere quest’opera voluta dal Papa attraverso l’Obolo di San Pietro.

 
D. - Non solo, Vigevano è famosa anche per le calzature e so che c'è stato un dono…

 
R. - E’ stato un gesto specifico della città, questo consorzio si è dato da fare e sono riusciti a donare circa 10.000 paia di scarpe per le popolazioni più bisognose.

 
D. - Voi avete anche intenzione di intitolare un centro di accoglienza per immigrati a Benedetto XVI. Ecco, l’immigrazione è una realtà importante nella sua diocesi?

 
R. - E’ un fenomeno che va prendendo sempre più consistenza, noi abbiamo già istituito centri di raccolta e attraverso la Caritas vogliamo prendere coscienza di queste nuove povertà: ‘io ero forestiero e voi mi avete ospitato’.

 
D. - Vuol dirci cosa si augura da questa, anche se breve, visita del Papa?

 
R. - Vorrei invocare come grazia questo: il 21 aprile 1957 Pio XII consegnava a tutte le Chiese l’enciclica Fidei donum perché le Chiese in un certo senso più dotate del Clero e delle Istituzioni religiose venissero incontro alle Chiese più povere, specialmente le Chiese dell’Africa, ecco io vorrei che la visita e la benedizione del Papa sulla nostra Chiesa arrivasse a dare uno slancio missionario più forte, non solo con l’invio dei sacerdoti o di religiosi come è avvenuto in questi anni, ma anche di fedeli laici.

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“Insieme per proclamare che Gesù è il Signore”: questo il motto che il vescovo di Pavia Giovanni Giudici ha voluto dare alla visita di Benedetto XVI alla sua diocesi. L’evento si svolge nel segno di Sant’Agostino e dei 750 anni di storia dell’Ordine agostiniano. Ma a Pavia Benedetto XVI incontrerà altre due dimensioni importanti della città: quella sanitaria, con la visita al Policlinico "San Matteo", e quella universitaria con l'incontro col mondo della cultura nell’Ateneo più antico della Lombardia. Adriana Masotti ha chiesto a mons. Giudici come interagisce la Chiesa con queste realtà: RealAudioMP3

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R. – Abbiamo anzitutto sviluppato sul tema della sofferenza e della sanità un dialogo molto ricco ed anche significativo con l’ambiente dei sanitari attraverso la presenza dei cappellani, attraverso la presenza delle suore nell’ospedale e sia anche con una grande attenzione per mantenere vivo tutto l’aspetto di presenza, in particolare nei momenti di decisioni etiche, appunto come sono i Comitati etici.

 
D. – Lei, mons. Giudici, ha detto che Sant’Agostino, le cui reliquie sono conservate nella Basilica di San Pietro in Ciel d’Oro, ispira la riflessione ed i percorsi pastorali della sua diocesi. In che senso?

 
R. – Anzitutto perché rimane una presenza a cui si fa riferimento negli studi ecclesiastici e, quindi, nella mentalità e nella predicazione dei sacerdoti, poi perché ci sono delle collaborazioni molto attive con i padri agostiniani, e sono poi molto vivi i due momenti liturgici: quello di agosto, in cui ricordiamo la Festa liturgica sia di Santa Monica che di Sant’Agostino; e quello di aprile, in cui ricordiamo il Battesimo di Sant’Agostino.

 
D. – Immagino che ci sia attesa e voglia di vedere il Papa da parte di tutti, ma lei cosa si augura da questa visita, che cosa spera produca?

 
R. – Un trasporto anche di entusiasmo, di desiderio di far festa per la venuta del Papa. Questo è un primo grande dono che riceviamo. Quello che mi aspetto è di poter concentrare, l’anno prossimo, la pastorale intorno al tema della Chiesa e mi auguro, quindi, che questa visita del Papa possa portare come frutto una più convinta partecipazione alla missione del Santo Padre, che è una missione di testimonianza alla verità, al rapporto maturo con la razionalità, con le altre religioni. Far passare tutto questo nelle parrocchie rappresenta un po’ l’ambizione che abbiamo per il seguito di questa visita del Santo Padre.

 
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