Mai deciso di chiudere la rivista cubana “Vitral”: così il vescovo della diocesi
di Pinar del Rio, mons. Jorge Enrique Serpa Pérez
"In nessun momento si è parlato di chiudere la rivista Vitral (...) come ha informato
la stampa basandosi, purtroppo, su notizie fornite in modo non corretto”. Così si
legge in un comunicato del vescovo della diocesi di Pinar del Rio, mons. Jorge Enrique
Serpa Pérez, che ricorda di aver chiesto che la pubblicazione fosse concorde sempre
con la "verità del Vangelo e della Dottrina sociale della Chiesa senza peraltro cadere
nell'uso di espressioni aggressive e contestatarie". Non solo: mons. Serpa spiega
che il N° 78 della rivista “Vitral”, edizione presentata come "ultima per mancanza
di risorse", ha avuto la sua approvazione "indipendentemente dal contenuto, tranne
la pagina 61 che è stata aggiunta successivamente" a sua insaputa. Il comunicato del
vescovo precisa che in nessun momento si è posto la questione della chiusura del Centro
di formazione civica e religiosa, organismo ecclesiale dal quale dipende il Comitato
di redazione di “Vitral”. Anche quest'informazione, sottolinea il comunicato, costituisce
una mancanza di rispetto per la verità. Mons. Serpa, insieme con il Consiglio presbiterale,
ricorda di aver preso parte alla riunione del Centro e del Comitato di redazione dove
sono stati discussi i problemi finanziari della pubblicazione, circostanza in cui
"è stato deciso che nell'eventualità in cui tutte le altre alternative fossero improduttive,
alla fine del mese d’aprile, nel momento della pubblicazione della rivista" fosse
inclusa una nota sulle difficoltà logistiche. Invece, il mensile è stato pubblicato
la prima settimana del mese e ciò che diceva sui suoi problemi finanziari è stato
addirittura anticipato alla stampa internazionale. "Non conosco la ragione di tanta
urgenza nel parlare della questione", aggiunge mons. Serpa, nominato vescovo nel dicembre
2006 dopo la rinuncia per raggiunti limiti di età di mons. José Siro. "Ogni diocesi
revisiona le sue strutture pastorali e i suoi contenuti e cerca, insieme con i suoi
sacerdoti, religiosi, religiose e laici, ciò che è meglio per la pastorale diocesana.
Così è stato fatto, spiega mons. Serpa, anche con il Centro per la formazione civica
e religiosa, procedendo a ridistribuire compiti e contenuti tra le commissioni diocesane
corrispondenti (...) tenendo sempre presente che la cosa più importante è la missione
(...) e che il dinamismo del lavoro pastorale va portato a compimento con ardore e
con tutti coloro che abbiano un vero spirito ecclesiale". (A cura di Luis Badilla)