di Angelo Paoluzi, docente di giornalismo alla Lumsa Con commozione
ricordo le sue parole ad Auschwitz: seppe esprimersi con dignità e verità, pur soffrendo. Gli
auguri per il genetliaco di Benedetto XVI sono soprattutto un ringraziamento perché
il Papa continua, instancabile, a insistere sul fondamento della fede cristiana: Gesù
Cristo è una Persona, ed è l'incontro con questa Persona a renderci liberi.