2007-04-10 14:10:47

Testimoniare l’incontro con il Cristo è il modo migliore per contrastare la scristianizzazione delle società: riflessione di mons. Negri sulle parole del Papa al Regina Caeli


“E’ quanto mai urgente che gli uomini e le donne della nostra epoca conoscano ed incontrino Gesù e, grazie anche al nostro esempio, si lascino conquistare da Lui”: la voce di Benedetto XVI al Regina Caeli si è levata ieri, Lunedì dell’Angelo, per sollecitare i cristiani a diffondere il messaggio di Cristo “sino agli estremi confini del mondo”. Roberta Gisotti ha intervistato il teologo mons. Luigi Negri, vescovo di San Marino-Montefeltro: RealAudioMP3

***********
 
D. - Eccellenza, perché Benedetto XVI parla di urgenza e come possiamo tradurre il nostro esempio nel vivere quotidiano?

 
R. - La Chiesa deve essere portata nel mondo ed è la testimonianza dei cristiani, la testimonianza del popolo di Dio, che fa incontrare continuamente la Risurrezione di Cristo all’uomo del nostro tempo. Il Papa ha richiamato sul fatto che la nostra fede è la fede in una Persona incontrata ed è la testimonianza di gente che vive il quotidiano nella certezza che ormai i termini della vita quotidiana stessa sono i termini della Risurrezione di Cristo. Senza questo, il mondo non può incontrare il Cristo risorto e il Cristo risorto rimane un’ideologia o un moralismo.

 
D. - Mons. Negri, Benedetto XVI sottolinea spesso le sfide poste alla Chiesa da società scristianizzate. Secondo lei, questa scristianizzazione è davvero radicata nel cuore degli uomini e delle donne di oggi o è piuttosto indotta anche mediaticamente da chi magari - gruppi di potere politico-economico - ha interesse a cancellare quei valori cristiani universali?

 
R. - La mia esperienza mi fa dire che sono per la seconda ipotesi: si tratta, cioè, di una grande operazione, di una grande congiura di carattere ideologico, che utilizza l’impero mass-mediatico per scardinare, sradicare quella tendenza, quella tensione a Gesù Cristo, che ciascun uomo porta naturalmente iscritta in sé, perché nel cuore di ogni uomo sta la grande domanda di senso, di verità, di bellezza e di giustizia, che nessuna ideologia e nessuna tecnologia potrà mai produrre. Quindi, si tratta di un’operazione terribilmente compiuta a freddo, attraverso l’uso di mezzi economici e tecnologici immensi, ma che si potrebbe trovare di fronte un grande interlocutore, un grande oppositore: l’oppositore del popolo cristiano che vive la sua identità con gioia, con letizia, con forza, determinato ad annunziare Cristo a tutti gli uomini. L’unica opposizione alla scristianizzazione non è tanto la denuncia della scristianizzazione - pensare a chissà quali mezzi per opporvisi - ma è riprendere con forza, con coraggio la testimonianza cristiana e occorre che la Chiesa rieduchi il popolo alla missione. Se l’uomo non incontra Cristo, ci rimette nella sua umanità. Ha detto bene Benedetto XVI qualche tempo fa: l’apostasia dell’uomo da Cristo diventa poi l’apostasia dell’uomo da se stesso. Noi non portiamo una opzione particolare: noi portiamo la possibilità che l’uomo viva in modo autenticamente umano. Il cristianesimo è la rivelazione della verità di Dio, della verità dell’uomo, che in Cristo morto e risorto si incontrano e si attuano pienamente.

 
***********







All the contents on this site are copyrighted ©.