2007-04-06 14:37:04

Se l’Africa non sconfiggerà la miseria, anche il resto della terra “non avrà alcuna speranza”: così, l’Alto rappresentante ONU per i Paesi meno sviluppati, Chowdhury 


Il mondo non raggiungerà gli "Obiettivi di sviluppo del millennio" (MDG) relativi alla lotta alla povertà, se non terrà conto delle nazioni africane più povere: lo ha detto l’Alto rappresentante ONU per i Paesi meno sviluppati, Anwarul K. Chowdhury, aggiungendo che i piani mondiali per raggiungere entro il 2015 gli otto principali MDG (che tutti i 191 Stati membri dell’ONU si sono impegnati a conseguire con la ‘Dichiarazione del Millennio’ del settembre 2000) devono andare di pari passo con quelli di organismi locali già esistenti, come per esempio il NEPAD, Nuovo partenariato per lo sviluppo dell’Africa. Chowdhury ha ricordato che a tutt’oggi 34 dei 50 Stati classificati come i meno sviluppati del pianeta si trovano nel continente africano e che, in molte nazioni dell’Africa, il reddito pro-capite è inferiore a 200 dollari l’anno. Secondo il rappresentante ONU, citato dall'agenzia MISNA, se gli africani più poveri non sconfiggeranno la miseria entro il termine fissato, anche il resto della terra “non avrà alcuna speranza”. L’Alto commissario ha poi ricordato che il numero di africani in povertà estrema è andato crescendo negli ultimi anni, fino a toccare i 318 milioni; un europeo, ad esempio, guadagna in media 20 volte di più di un africano e gli ultimi 25 posti nella lista delle nazioni con la peggiore qualità della vita, sempre elaborata dall’ONU, sono occupati da Paesi dell’Africa. Per combattere la mancanza di risorse economiche, Chowdury ha evidenziato la necessità di una maggiore trasparenza, sia negli aiuti esteri indirizzati agli africani, sia nell’utilizzo delle risorse interne destinate ai meno abbienti. (R.M.)

 







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