2007-04-05 14:00:18

Tornati a Londra i 15 marinai britannici. Blair: nuove linee di dialogo con l'Iran


- La vicenda dei 15 marinai britannici, arrestati lo scorso 23 marzo dalle autorità iraniane e tornati questa mattina a Londra, ha contribuito ad aprire nuove “linee di dialogo” con la Repubblica islamica. Lo ha detto stamani il premier britannico, Tony Blair, che ieri ha sottolineato l’approccio “misurato, fermo ma calmo” con cui si è arrivati al rilascio dei marinai. Blair ha anche espresso l’auspicio di “risolvere attraverso il dialogo” qualsiasi futura contesa con il governo di Teheran. Sull’altro fronte, il presidente iraniano, Mahmoud Ahmadinejad, ha definito ieri la liberazione dei militari “un regalo al popolo britannico”. L’annuncio del rilascio è stato dato dal capo di Stato iraniano davanti alle telecamere. Su questa sottolineatura mediatica nella vicenda, ascoltiamo al microfono di Salvatore Sabatino, l’esperto di Medio Oriente del Corriere della Sera, Guido Olimpio:

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R. – Questa è una scelta strategica – potremmo dire – degli iraniani, che hanno voluto presentare un profilo diverso; con la liberazione, ovviamente, il presidente Ahmadinejad ha smesso i panni dell’uomo arcigno dalle sparate propagandistiche e dure. Si è invece presentato come un personaggio magnanimo, generoso. In questo modo ha quindi tolto ‘munizioni' a chi lo presenta come un uomo esaltato, come un estremista.

D. – Bisogna anche sottolineare che Londra, subito dopo la liberazione dei suoi militari, si è precipitata a dire che non ci sono state trattative con Teheran…

R. – Certo e anche lo stesso Iran ha detto che non c’è stato uno scambio. In genere, in questi casi, qualcosa è avvenuto: sappiamo che ci sono stati contatti diplomatici, sappiamo che lo stesso Blair ha ringraziato i Paesi della regione. Si parla di una mediazione da parte della Siria, del Qatar, dello stesso Iraq. Il fatto stesso che un ufficiale iraniano, che era scomparso a Baghdad e che era stato arrestato dalla polizia, è stato liberato il giorno prima. Ma sappiamo anche che gli iraniani potranno far visita ai cinque ufficiali iraniani sempre detenuti in Iraq. Dei segnali quindi ci sono; si parla anche di un impegno inglese volto ad evitare nuove violazioni nelle acque territoriali iraniane. Qualcosa è sicuramente avvenuto ma ci vorrà qualche giorno per capire cosa.

D. – Questo gesto di distensione da parte dell’Iran potrà avere delle ricadute sulla questione nucleare della Repubblica islamica che, sappiamo, aver procurato non pochi problemi a livello internazionale?

R. – Queste due vicende sono separate, ma è evidente che la mossa di Ahmadinejad lo presenti non come un uomo intransigente e capace di aperture. Il fatto è che sul nucleare le posizioni sono abbastanza nette. Gli iraniani non vogliono cedere di un centimetro e, quindi, ritengo che sia più difficile. Potremmo dire che, forse, cambia un po’ l’atmosfera, ma non la sostanza.

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- Proprio sulla complessa questione nucleare iraniana sono ripresi, intanto, i contatti tra l’Alto rappresentante per la Politica estera e di sicurezza dell'Unione Europea, Javier Solana, e il capo negoziatore iraniano, Ali Larijani. Lo rivelano fonti a autorevoli a Bruxelles, secondo cui tali contatti sono ripresi quasi immediatamente dopo l’annuncio, ieri a Teheran, della liberazione dei 15 marinai britannici.







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