La Santa Sede non firma la Convenzione ONU per i diritti dei disabili perchè prevede
l'aborto dei bambini con handicap
Quattro anni di lavori e il coordinamento di circa 50 Paesi per dare vita alla
prima grande Convenzione internazionale per i diritti dei disabili. E’ il risultato
presentato ieri all’ONU di New York, in occasione della firma ufficiale di un documento
sui disabili, stilato in cooperazione con molte associazioni impegnate nella loro
tutela. “Niente senza di noi” è lo slogan dell’iniziativa, che il ministro italiano
della Solidarietà sociale, Paolo Ferrero, dal Palazzo di Vetro ha definito “un grande
passo avanti per la comunità internazionale”. Da parte sua, la Santa Sede non ha firmato
il documento, denunciando una clausola che può essere usata per eliminare i nascituri
disabili. Già in occasione dell’adozione del documento, infatti, l'osservatore permanente
della Santa Sede presso l’ONU, l'arcivescovo Celestino Migliore, aveva sottolineato
l’importanza di garantire la protezione dei diritti della dignità e del valore della
vita delle persone disabili, un principio che aveva spinto inizialmente la Santa Sede
a unirsi ai lavori della Convenzione, ma l’inserimento di una clausola sulle pratiche
riproduttive – ha aggiunto l’arcivescovo Migliore – viola questi principi. La stessa
Convenzione creata per proteggere i disabili dalle discriminazioni – ha spiegato infatti
il nunzio – può essere usata per negare il loro primo diritto, quello alla vita.
(A cura di Elena Molinari)