Il Papa al Forum dei giovani: nell'economia non conta solo essere produttivi e competitivi.
Occorre essere testimoni della carità
In questo tempo di grandi trasformazioni nel campo dell’economia “non conta soltanto
diventare più ‘competitivi’ e ‘produttivi’ occorre essere ‘testimoni della carità’”.
E’ quanto afferma il Papa in un messaggio inviato a mons. Stanisław Ryłko, presidente
del pontificio Consiglio per i Laici, che sta tenendo a Rocca di Papa, vicino Roma,
il IX Forum internazionale dei giovani sul tema “Testimoni di Cristo nel mondo del
lavoro”. All’evento partecipano oltre 300 giovani delegati delle Conferenze episcopali
e di vari Movimenti e Associazioni internazionali provenienti da tutto il mondo. Il
servizio di Sergio Centofanti.
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Papa nel messaggio sottolinea che se, da una parte, i progressi compiuti in quest’epoca
di grandi trasformazioni “hanno suscitato nuove speranze nei giovani, dall’altra hanno
spesso creato in loro forme preoccupanti di emarginazione e di sfruttamento, con crescenti
situazioni di disagio personale”. Sono infatti “aumentate le difficoltà di reperire
un’occupazione lavorativa che risponda alle attitudini personali e agli studi compiuti,
con in più l’aggravio dell’incertezza circa la possibilità di poter poi mantenere
nel tempo un pur modesto impiego. Il processo di globalizzazione in atto nel mondo
– prosegue il Pontefice - ha recato con sé un’esigenza di mobilità che obbliga numerosi
giovani a emigrare e a vivere lontano dal Paese d’origine e dalla propria famiglia.
E questo – ha aggiunto - ingenera in tanti un inquietante senso di insicurezza, con
indubbie ripercussioni sulla capacità non solo di immaginare e di mettere in atto
un progetto per il futuro, ma persino di impegnarsi concretamente nel matrimonio e
nella formazione di una famiglia”. Il Papa invita ad affrontare queste “problematiche
complesse e delicate” alla luce della Dottrina sociale della Chiesa che con numerosi
documenti, sin dalla Rerum novarum di Leone XIII nel 1891, hanno richiamato “con
forza la necessità di valorizzare la dimensione umana del lavoro e di tutelare la
dignità della persona” in un contesto “di liberalismo economico condizionato dalle
pressioni del mercato, dalla concorrenza e dalla competitività”. In effetti – spiega
Benedetto XVI – “il lavoro rientra nel progetto di Dio sull'uomo … è partecipazione
alla sua opera creatrice e redentrice. E, pertanto, ogni attività umana dovrebbe essere
occasione e luogo di crescita degli individui e della società, sviluppo dei ‘talenti’
personali da valorizzare e porre al servizio ordinato del bene comune, in spirito
di giustizia e di solidarietà”. “Non conta soltanto diventare più «competitivi» e
«produttivi» - rileva Benedetto XVI - occorre essere testimoni della carità”. Il
Papa esorta i credenti a vivere “il lavoro come una vocazione e una vera missione”
con l’obiettivo di costruire il Regno di Dio. “Oggi, più che mai – leggiamo ancora
nel messaggio - è necessario e urgente proclamare ‘il Vangelo del lavoro’, vivere
da cristiani nel mondo del lavoro e diventare apostoli fra i lavoratori. Ma per compiere
questa missione – aggiunge il Papa - occorre restare uniti a Cristo con la preghiera
e un’intensa vita sacramentale, valorizzando a tale scopo in maniera speciale la Domenica,
che è Giorno dedicato al Signore”. Il Papa incoraggia infine “i giovani a non
perdersi d’animo dinanzi alle difficoltà” e dà loro appuntamento per domenica prossima,
in Piazza San Pietro, per la celebrazione della Domenica delle Palme e della XXII
Giornata Mondiale della Gioventù, ultima tappa di preparazione alla GMG, che si terrà
il prossimo anno a Sidney, in Australia.