HWARI, 31mar07 - E’ morto a Hwari l’ultimo dei missionari del PIME, il Pontificio
Istituto Missioni Estere di Milano, a Myanmar - la ex Birmania -. La notizia è stata
diffusa dal vescovo di Pekhon, mons. Peter Hla, che ha altresì confermato la sua presenza
ai funerali, lunedì prossimo 2 aprile. Il missionario si chiamava padre Paolo Noè
ed aveva 89 anni di età. Padre Noè è riuscito a rimanere in Myanmar nonostante
che il governo avesse chiuso le frontiere ai missionari stranieri nel 1966, espellendo
anche tutti coloro che erano arrivati nel Myanmar prima dell’indipendenza (4 gennaio
1948). E proprio in quell’anno padre Noè giunse in Birmania spendendovi colà 59 anni
della sua vita. Dopo il suo arrivo in Myanmar, p. Paolo ha studiato l’inglese, il
birmano e il karen, lavorando nella missione di Toungoo, poi di Taunggyi, e infine
di Pekhon. Tutte queste diocesi sono nate proprio dalla prima evangelizzazione dei
missionari del PIME. La diocesi di Pekhon, eretta nel 2005, ha una superficie di
quasi 26 mila chilometri quadrati, poco più della Sicilia, ed ha una popolazione
di 450 mila abitanti. I cattolici sono più di 37 mila (l’8,3%), con 23 sacerdoti e
41 religiose. Il missionario del PIM è stato impegnato per decenni nell’evangelizzazione
diretta delle minoranze Shan e Karen, fra i cosiddetti “Phadaung” (“selvaggi”), famosi
per le “donne-giraffa”, dai lunghi collari. Per molti anni è stato anche superiore
della missione, essendo “il più giovane” dei padri. Compiuti gli 80 anni, si era ritirato
a fare il coadiutore nella parrocchia di Hwari, fondata dal PIME nel 1890, consigliando
e sostenendo i sacerdoti giovani, le suore, i fedeli e lo stesso vescovo della nuova
diocesi di Pekhon, mons. Peter Hla, che nell’infanzia era stato un suo chierichetto.
(Asianews – MANCINI)