TAILANDIA Incontro annuale dei vescovi con le comunità etniche tailandesi
BANGKOK, 27 mar ’07 – Rafforzare l’unione tra le comunità etniche in Thailandia,
educarle sulle leggi dello Stato che le riguardano e allo stesso tempo imparare da
loro il rispetto per il territorio. Sono alcuni dei punti affrontati all’annuale incontro
organizzato dalla Commissione per i gruppi etnici della Conferenza episcopale thailandese
(Cbct), svoltosi nel distretto di Mae Sod, provincia di Tak. Il tema scelto per questa
edizione, cui hanno partecipato 80 rappresentanti di 6 diverse tribù, è stato: “Rafforzare
la vita all’interno della società thai attraverso gli intellettuali”. Scopo dell’iniziativa,
spiega all’agenzia Asianews padre Augustine Prasit Ruchirat, segretario generale della
Commissione episcopale per i gruppi etnici, “è creare una rete tra le varie tribù
perché la comunità si rafforzi e sia in grado di reggersi da sola”. “Su richiesta
dei partecipanti - continua il sacerdote - si è parlato dell’applicazione della legge
sulla proprietà terriera per i tribali privi di carta di identità”. Sono intervenuti
anche funzionari governativi che hanno invitato i tribali a “valorizzare le foreste
in cui vivono e ad aiutare le istituzioni a proteggere le risorse naturali della zona”.
Un noto intellettuale di etnia karen, Prut Odochau, suggerisce, però, non solo di
educare, ma anche di imparare dalle popolazioni tribali. “La comunità tribale ha leggi
e ordini che bisogna seguire e che aiutano a conservare il patrimonio naturale del
Paese”. Secondo dati ufficiali del 2005, in Thailandia si contano 6 gruppi etnici
principali, che vivono sulle colline del nord: karen, hmong, lahu, mien, akha e lisu.
Si tratta di comunità semi-nomadi Tibet, Myanmar e Cina, in fuga da guerre e persecuzione
politica e che in tutto contano 923.257 persone. (Asianews – ZENGARINI)