Nel nord del Pakistan, ameno 173 persone sono morte in seguito ad una drammatica serie
di frane nella regione del Kashmir indiano e a scontri tra miliziani locali filogovernativi
e militanti islamici uzbeki, avvenuti in una zona tribale al confine con l’Afghanistan.
Il nostro servizio:
************ In Pakistan, almeno 106 persone sono
morte nella zona tribale del Waziristan del Sud, regione nord occidentale al confine
con l’Afghanistan, per sanguinosi scontri scoppiati, negli ultimi due giorni, tra
miliziani islamici uzbeki - probabilmente legati ad Al Qaeda - e militanti locali
filogovernativi. Nella battaglia è intervenuto ripetutamente anche l’esercito pachistano
che ha bombardato postazioni dei ribelli uzbeki. I combattimenti sono iniziati dopo
che un leader talebano locale ha ordinato di disarmare i guerriglieri fedeli ad un
capo uzbeko per poter successivamente espellere i militanti stranieri dal Waziristan
del Sud, dove l’autorità del governo di Islamabad è solo formale. Il nord del Pakistan
è teatro poi di un altro dramma provocato, in questo caso, non da attacchi e violenze
ma da ripetuti smottamenti del terreno. Secondo l’ultimo bilancio, fornito dalle autorità
locali, sono almeno 67 le persone morte nella zona del Kashmir pakistano a causa di
frane provocate dalle piogge torrenziali che hanno colpito in questi giorni la regione.
Tra le vittime ci sono diversi sfollati, sopravvissuti al disastroso terremoto dell’ottobre
del 2005, costato la vita ad oltre 73 mila civili nel solo Pakistan settentrionale. ************
Oltre
dal dramma delle frane provocate dalle intense piogge, il Pakistan è stato dunque
scosso anche da nuovi, duri combattimenti, avvenuti in una zona tribale al confine
con l’Afghanistan, tra miliziani filogovernativi e guerriglieri islamici probabilmente
legati ad al Qaeda. Ma questi scontri sono legati alla crisi afghana? Stefano Leszczynski
lo ha chiesto a Loretta Napoleoni, giornalista, esperta di al Qaeda:
********** R.
- Sicuramente, questi scontri sono legati all’atteggiamento duro che gli Stati Uniti
hanno preso nelle ultime due settimane nei confronti del presidente pakistano, Musharraf.
La verità è che quella zona - un’area tribale al confine tra Afghanistan el Pakistan,
dove tra l’altro si troverebbero sia Osama Bin Laden sia al Zawhari - non è controllata
dalle forze dell’ordine pakistane. Questi scontri, quindi, mettono in evidenza la
volontà, da parte del Pakistan, di riprendere il controllo di questa zona, ma credo
sarà molto difficile.
D. - Quindi, gli scontri si possono leggere come un’offensiva
pakistana legata a quella che è l’offensiva della coalizione in Afghanistan…
R.
- Il Pakistan si trova in una situazione di grosso imbarazzo nei confronti degli Stati
Uniti proprio per la campagna di primavera che è stata lanciata dai talebani e preannunciata
da al Zawhari, il numero due di Al Qaeda, prima della fine del 2006. Questo dimostra
la forza di questa nuova alleanza: quella, appunto, tra talebani - i vecchi talebani
- e la nuova al Qaeda guidata da al Zawhari, dove Osama Bin Laden è soltanto una figura
iconica.
D. - In questo caso, si parla di militanti uzbeki. Questo spiega qualcosa
di più, ci da qualche indicazione di più per capire com’è strutturata Al Queda?
R.
- Dopo la caduta del regime dei talebani e la cacciata della leadership di al Qaeda
all’interno della zona separata dal Pakistan, c’è stato uno spostamento di simpatizzanti
e truppe islamiste in quella zona, proprio per ricostituire quello che è l’esercito
talebano e per aiutare i talebani a riprendere il potere. Quindi, la presenza degli
uzbeki - ma molto probabilmente anche di gruppi di diverse etnie nella zona del centro
dell’Asia - non è una sorpresa. **********