Portogallo: La legge sull'aborto è ingiusta, ribadiscono i vescovi
FATIMA, 20mar07 - La Chiesa in Portogallo non collaborerà in alcun modo con la
legislazione sull’interruzione volontaria di gravidanza attualmente in discussione,
poiché si tratta di una “legge ingiusta”. “Non ci interessa in nessun modo collaborare
con una legge che è ingiusta” ha detto infatti don Carlos Azevedo portavoce della
Conferenza episcopale portoghese (CEP), aggiungendo come l'interruzione di gravidanza
costituisce “una mancanza di rispetto della dignità della vita umana”. Il Consiglio
Permanente della CEP, riunito a Fatima nella settimana scorsa, ha fatto appello ai
movimenti pro-vita affinché si “interessino soprattutto a ciò che presuppone il rispetto
per la cultura della vita” sotto vari aspetti, e non circoscrivano la loro azione
solo all’interruzione volontaria di gravidanza o aborto. L’8 marzo scorso, come si
ricorderà, il Parlamento portoghese aveva approvato la legge che depenalizza in Portogallo
l’interruzione volontaria di gravidanza o aborto per decisione della donna durante
le prime dieci settimane di gestazione. Quanto alle donne che scelgono l’aborto,
la Chiesa cattolica portoghese affronta la questione “con uno sguardo di misericordia
e perdono”, come ha spiegato il portavoce della CEP. Quanto, invece, ai professionisti
sanitari, la CEP ricorda che “la coscienza cristiana implica che non collaborino
con alcun atto che attenti alla dignità di un essere umano”. (Zenit – MANCINI)