La Chiesa celebra la Solennità di San Giuseppe. Il Papa festeggia il suo onomastico
Oggi la Chiesa celebra la Solennità di San Giuseppe, sposo della Beata Vergine Maria
e Patrono della Chiesa universale. Il Papa, che del Santo porta il nome, festeggia
dunque l’onomastico: numerosi gli auguri che ha ricevuto in questi giorni da tutto
il mondo. E a questi aggiungiamo affettuosamente i nostri. Sulla figura di San Giuseppe
ascoltiamo quanto ha detto il Papa in questi quasi due anni di pontificato. Il servizio
di Sergio Centofanti. *********** La
figura di San Giuseppe - ha detto il Papa durante l’Angelus del 19 marzo dell’anno
scorso “pur rimanendo piuttosto nascosta, riveste nella storia della salvezza un'importanza
fondamentale”. Si dimostrò infatti, “al pari della sposa Maria, autentico erede della
fede di Abramo: fede nel Dio che guida gli eventi della storia secondo il suo misterioso
disegno salvifico”:
“La sua grandezza risalta ancor più perché la sua
missione si è svolta nell'umiltà e nel nascondimento della casa di Nazaret. Del resto,
Dio stesso, nella Persona del suo Figlio incarnato, ha scelto questa via e questo
stile - l'umiltà e il nascondimento - nella sua esistenza terrena”.
“Dall'esempio
di San Giuseppe – afferma il Pontefice - viene a tutti noi un forte invito a svolgere
con fedeltà, semplicità e modestia il compito che la Provvidenza ci ha assegnato”:
“Penso
anzitutto ai padri e alle madri di famiglia, e prego perché sappiano sempre apprezzare
la bellezza di una vita semplice e laboriosa, coltivando con premura la relazione
coniugale e compiendo con entusiasmo la grande e non facile missione educativa”.
Proprio
un anno fa Benedetto XVI presiedeva nella Basilica Vaticana la Messa per i lavoratori,
di cui San Giuseppe è Patrono. Nell’omelia ricordava che “l'attività lavorativa deve
servire al vero bene dell'umanità” ed esortava “i credenti a santificarsi attraverso
il proprio lavoro, imitando San Giuseppe, che ogni giorno ha dovuto provvedere alle
necessità della Santa Famiglia con le sue mani”:
“Vorrei affidare a lui
i giovani che a fatica riescono ad inserirsi nel mondo del lavoro, i disoccupati e
coloro che soffrono i disagi dovuti alla diffusa crisi occupazionale. Insieme con
Maria, sua Sposa, vegli San Giuseppe su tutti i lavoratori ed ottenga per le famiglie
e l'intera umanità serenità e pace. Guardando a questo grande Santo apprendano i cristiani
a testimoniare in ogni ambito lavorativo l'amore di Cristo, sorgente di solidarietà
vera e di stabile pace”. **********
Sulla spiritualità di San Giuseppe,
Giovanni Peduto ha intervistato padre Tarcisio Stramare, biblista degli
Oblati di San Giuseppe, noti come “Giuseppini” di Asti, fondati da San Giuseppe Marello:
********** R.
– La spiritualità è quella dell’obbedienza alla volontà di Dio. Su ciascuna persona
Dio ha certamente un suo progetto, un piano: Dio ti chiama – oggi si parla poi tanto
di vocazione – e Giuseppe è stato chiamato ad essere il padre di Gesù. La sua spiritualità,
che corrisponde alla chiamata e alla vocazione è dunque quella dell’obbedienza. Quindi
tutto San Giuseppe è un “sì” non tanto pronunciato con la bocca, quanto piuttosto
espresso nell’azione. Il documento del Papa Giovanni Paolo II su San Giuseppe “Redemptoris
Custos“, comincia proprio col dire che Giuseppe, chiamato ad essere il padre di Gesù,
ha fatto quello che l’Altissimo gli ha comandato. Da una parte, quindi, la chiamata
a questa grande missione e, dall’altra, la risposta è appunto l’obbedienza, il fare
quello che Dio vuole.
D. – Perché San Giuseppe nella
iconografia tradizionale è stato rappresentato in sembianze di vecchio?
R.
– Il motivo risale agli scritti apocrifi i quali non potendo capire bene come fosse
possibile la verginità in una persona, hanno pensato invece alla impossibilità. Hanno,
quindi, inventato un personaggio di cento anni da mettere accanto ad una ragazzina
di 15 anni. Una cosa, questa, veramente ridicola: lo scopo del matrimonio in questo
caso era appunto di coprire la paternità di Gesù, far capire che lui fosse veramente
il padre di Gesù e lo sposo di Maria. Con un vecchio hanno tradito – diremo – tanto
l’onorabilità della Madonna, che andava coperta e difesa, come quella di Gesù. Hanno
ottenuto, quindi, l’effetto contrario.
D. – Come
possiamo pregare San Giuseppe?
R. – Possiamo pregarlo
sapendo la grande potenza che ha davanti al Signore, avendolo servito per tutta la
vita: come padre penso che Gesù non possa negargli niente, tanto che Pio XI parlava
della “onnipotenza di San Giuseppe”. Come può Maria, la Madre di Gesù, negare qualcosa
a San Giuseppe e come può Gesù negare qualcosa a colui che lo ha servito per tutta
la vita? ***********