2007-03-19 12:06:50

La Chiesa celebra la Solennità di San Giuseppe. Il Papa festeggia il suo onomastico


Oggi la Chiesa celebra la Solennità di San Giuseppe, sposo della Beata Vergine Maria e Patrono della Chiesa universale. Il Papa, che del Santo porta il nome, festeggia dunque l’onomastico: numerosi gli auguri che ha ricevuto in questi giorni da tutto il mondo. E a questi aggiungiamo affettuosamente i nostri. Sulla figura di San Giuseppe ascoltiamo quanto ha detto il Papa in questi quasi due anni di pontificato. Il servizio di Sergio Centofanti. RealAudioMP3
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La figura di San Giuseppe - ha detto il Papa durante l’Angelus del 19 marzo dell’anno scorso “pur rimanendo piuttosto nascosta, riveste nella storia della salvezza un'importanza fondamentale”. Si dimostrò infatti, “al pari della sposa Maria, autentico erede della fede di Abramo: fede nel Dio che guida gli eventi della storia secondo il suo misterioso disegno salvifico”:

“La sua grandezza risalta ancor più perché la sua missione si è svolta nell'umiltà e nel nascondimento della casa di Nazaret. Del resto, Dio stesso, nella Persona del suo Figlio incarnato, ha scelto questa via e questo stile - l'umiltà e il nascondimento - nella sua esistenza terrena”.

“Dall'esempio di San Giuseppe – afferma il Pontefice - viene a tutti noi un forte invito a svolgere con fedeltà, semplicità e modestia il compito che la Provvidenza ci ha assegnato”:

“Penso anzitutto ai padri e alle madri di famiglia, e prego perché sappiano sempre apprezzare la bellezza di una vita semplice e laboriosa, coltivando con premura la relazione coniugale e compiendo con entusiasmo la grande e non facile missione educativa”.

Proprio un anno fa Benedetto XVI presiedeva nella Basilica Vaticana la Messa per i lavoratori, di cui San Giuseppe è Patrono. Nell’omelia ricordava che “l'attività lavorativa deve servire al vero bene dell'umanità” ed esortava “i credenti a santificarsi attraverso il proprio lavoro, imitando San Giuseppe, che ogni giorno ha dovuto provvedere alle necessità della Santa Famiglia con le sue mani”:

“Vorrei affidare a lui i giovani che a fatica riescono ad inserirsi nel mondo del lavoro, i disoccupati e coloro che soffrono i disagi dovuti alla diffusa crisi occupazionale. Insieme con Maria, sua Sposa, vegli San Giuseppe su tutti i lavoratori ed ottenga per le famiglie e l'intera umanità serenità e pace. Guardando a questo grande Santo apprendano i cristiani a testimoniare in ogni ambito lavorativo l'amore di Cristo, sorgente di solidarietà vera e di stabile pace”.
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Sulla spiritualità di San Giuseppe, Giovanni Peduto ha intervistato padre Tarcisio Stramare, biblista degli Oblati di San Giuseppe, noti come “Giuseppini” di Asti, fondati da San Giuseppe Marello: RealAudioMP3

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R. – La spiritualità è quella dell’obbedienza alla volontà di Dio. Su ciascuna persona Dio ha certamente un suo progetto, un piano: Dio ti chiama – oggi si parla poi tanto di vocazione – e Giuseppe è stato chiamato ad essere il padre di Gesù. La sua spiritualità, che corrisponde alla chiamata e alla vocazione è dunque quella dell’obbedienza. Quindi tutto San Giuseppe è un “sì” non tanto pronunciato con la bocca, quanto piuttosto espresso nell’azione. Il documento del Papa Giovanni Paolo II su San Giuseppe “Redemptoris Custos“, comincia proprio col dire che Giuseppe, chiamato ad essere il padre di Gesù, ha fatto quello che l’Altissimo gli ha comandato. Da una parte, quindi, la chiamata a questa grande missione e, dall’altra, la risposta è appunto l’obbedienza, il fare quello che Dio vuole.

 
D. – Perché San Giuseppe nella iconografia tradizionale è stato rappresentato in sembianze di vecchio?

 
R. – Il motivo risale agli scritti apocrifi i quali non potendo capire bene come fosse possibile la verginità in una persona, hanno pensato invece alla impossibilità. Hanno, quindi, inventato un personaggio di cento anni da mettere accanto ad una ragazzina di 15 anni. Una cosa, questa, veramente ridicola: lo scopo del matrimonio in questo caso era appunto di coprire la paternità di Gesù, far capire che lui fosse veramente il padre di Gesù e lo sposo di Maria. Con un vecchio hanno tradito – diremo – tanto l’onorabilità della Madonna, che andava coperta e difesa, come quella di Gesù. Hanno ottenuto, quindi, l’effetto contrario.

 
D. – Come possiamo pregare San Giuseppe?

 
R. – Possiamo pregarlo sapendo la grande potenza che ha davanti al Signore, avendolo servito per tutta la vita: come padre penso che Gesù non possa negargli niente, tanto che Pio XI parlava della “onnipotenza di San Giuseppe”. Come può Maria, la Madre di Gesù, negare qualcosa a San Giuseppe e come può Gesù negare qualcosa a colui che lo ha servito per tutta la vita?
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