Daniele Mastrogiacomo è libero ed è stato consegnato all’organizzazione umanitaria
Emergency a Lashkargah, nel sud dell’Afghanistan. Incatenato, piantonato, 15 prigioni
diverse e la continua paura di venire ucciso così il giornalista di Repubblica, rapito
due settimane fa dai talebani, ha vissuto il suo sequestro, come ha raccontato lui
stesso, nelle prime telefonate che ha fatto alla moglie Luisella e al direttore Ezio
Mauro. Ai nostri microfoni la collega Barbara Schiavulli che da Kabul ha seguito tutte
le fasi del rapimento:
Daniele Mastrogiacomo
una volta libero è quindi giunto all’ospedale di Emergency a Laskargah. Ascoltiamo
i dettagli di questo arrivo da Nicola Tarantino di Emergency nell’intervista di Massimiliano
Menichetti:
La liberazione
di Daniele Mastrogiacomo è stato il risultato di una straordinaria comunanza di sforzi,
a cominciare da quelli del governo, e per esso del presidente del Consiglio in prima
persona,con l'appoggio di tutte le forze politiche e dell'intera opinione pubblica.
Questo il commento del presidente della Repubblica Napolitano alla notizia della liberazione
dell’inviato di Repubblica. E grande naturalmente la soddisfazione anche dei presidenti
di Senato e Camera, Marini e Bertinotti, del premier Prodi e di tutte le forze politiche
di maggioranza e opposizione. Servizio di Giampiero Guadagni:
Tra i primi
a esultare per la notizia sono stati quindi i suoi colleghi del quotidiano Repubblica,
a prevalere tra i compagni di lavoro è stato l’entusiasmo, per l’esito positivo della
vicenda, come testimonia, al microfono di Gabriella Ceraso, il vice direttore Massimo
Giannini: