2007-03-12 14:27:55

Rientrata a Roma la delegazione inviata dalla Santa Sede in Vietnam: si lavora per l'allacciamento delle relazioni diplomatiche


Dopo un’intensa settimana di incontri in Viet Nam, è rientrata oggi a Roma la delegazione inviata dalla Santa Sede in questo Paese dal 5 all’11 marzo scorsi. La delegazione era composta da mons. Pietro Parolin, sottosegretario per i Rapporti con gli Stati, mons. Luis Mariano Montemayor, consigliere di nunziatura presso la Segreteria di Stato, e mons. Barnabé Nguyên Van Phuong, capo ufficio della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli. Lo rende noto un comunicato della Segreteria di Stato. “Da parte vietnamita – afferma la nota - si è voluto, in vari modi, dare particolare risalto” a questa 14.ma visita di una delegazione vaticana, avvenuta a breve distanza dall’udienza del Santo Padre Benedetto XVI al primo ministro, Nguyên Tân Dung, nel gennaio scorso. La delegazione ha incontrato in primo luogo mons. Paul Nguyên Van Hòa, vescovo di Nha Trang, presidente della Conferenza Episcopale del Viet Nam, ed il Consiglio Permanente della medesima. Le sessioni di lavoro con il Comitato per gli Affari Religiosi, presieduto da Nguyên The Doanh – prosegue il comunicato – “si sono svolte in un clima di cordialità, franchezza e rispetto e hanno permesso di passare in rassegna l’applicazione dell’Ordinanza sulle credenze e sulle religioni, del 18 giugno 2004, che traccia la politica del Governo vietnamita in materia religiosa, alcune nomine vescovili in corso, nonché altri temi attinenti alla vita e all’attività della Chiesa cattolica in Viet Nam”.
  La delegazione governativa “non ha mancato di rilevare il ruolo che la comunità cattolica svolge nel Paese, mentre quella della Santa Sede ha auspicato che i cattolici siano sempre più messi in grado di contribuire alla diffusione dei valori morali, soprattutto per quanto riguarda la formazione della gioventù, in un momento di rapidi cambiamenti socio-economici della società vietnamita, e alla promozione della solidarietà verso i ceti più deboli della popolazione”. Entrambe le parti hanno sottolineato che “i problemi ancora aperti potranno essere affrontati e debitamente risolti con mutuo consenso, attraverso un dialogo paziente e costruttivo”. La delegazione vaticana ha reso visita al vice-ministro degli Affari Esteri, Le Cong Phung, al vice-presidente della Commissione per gli Affari Esteri del Comitato Centrale del Partito Comunista del Viêt Nam, Pham Xuan Son, al presidente del Comitato per gli Affari Esteri dell’Assemblea Nazionale, Vu Mao. “In queste occasioni – sottolinea la nota - si è sollevata la questione della normalizzazione dei rapporti con la Santa Sede”. Al riguardo, la parte vietnamita ha dato assicurazioni che, su istruzione del primo ministro, “i competenti organi sono già al lavoro, mentre sono state esaminate insieme alcune modalità concrete per avviare il processo di allacciamento delle relazioni diplomatiche”.
 “Un’esperienza particolarmente toccante” è stata la visita ad alcune diocesi del Paese, che quest’anno ha interessato quelle di Quy Nhon e Kontum, le ultime due circoscrizioni ecclesiastiche presso le quali la delegazione della Santa Sede non si era ancora recata. La delegazione ha concelebrato la Santa Messa con i rispettivi vescovi e gran parte del clero, “in un clima di profonda gioia e di comunione ecclesiale”. La Diocesi di Kontum, situata sugli altipiani centrali, è composta in maggioranza da fedeli appartenenti ad etnie minoritarie, i cosiddetti “montagnards”, che hanno partecipato numerosissimi ai vari incontri di preghiera. In ognuna delle diocesi visitate, la delegazione ha potuto incontrare anche i presidenti dei locali Comitati Popolari.
 Infine, la delegazione ha celebrato l’Eucaristia per i fedeli nella Cattedrale di San Giuseppe di Hà Nôi e della parrocchia di Hon Gai, a Ha Long, nella diocesi di Hai Phòng, vicino alla Cina, e ha visitato numerose case religiose, opere di carità, internati e scuole materne di una Chiesa – afferma il comunicato della Segreteria di Stato – “che non cessa di suscitare ammirazione per il suo coraggio, la sua vitalità e il suo dinamismo”. A tutti la delegazione ha portato l’incoraggiamento e la benedizione di Benedetto XVI, verso la cui persona i fedeli “hanno manifestato segni di profondo affetto, attaccamento filiale e fedeltà, nella speranza che il Papa stesso possa compiere un giorno una visita pastorale nel Paese”.








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