2007-03-12 12:18:40

Presentati a Milano tre volumi che ripercorrono il rapporto centenario tra cinema e cultura cattolica in Italia


Sono stati presentati in questi giorni, presso lo Spazio Cinema Anteo di Milano, i tre volumi “Attraverso lo schermo. Cinema e cultura cattolica in Italia” editi dall’Ente dello Spettacolo a cura di Ruggero Eugeni e mons. Dario Edoardo Viganò. Per la prima volta la complessa vicenda del rapporto tra la Chiesa e il cinema in Italia è stata studiata, esplorata e ricostruita in una prospettiva articolata attraverso l’apporto di docenti universitari, studiosi, critici ed esperti di cinema. Il servizio di Luca Pellegrini:

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Non è facile leggere i rapporti tra la Chiesa e il cinema nel corso degli oltre cento anni di esistenza della settima arte: il panorama è, infatti, di grande vastità e complessità. Ma un percorso originale, anche nella scelta dell’impostazione, lo propone l’opera in tre volumi “Attraverso lo schermo. Cinema e cultura cattolica in Italia”, curata da Ruggero Eugeni e Dario Edoardo Viganò, presidente dell’Ente dello Spettacolo. L’impianto è solido e rigorso e l’idea che se ne ricava è quella di uno strumento utile per interpretare e dissipare da luoghi comuni i rapporti passati e attuali tra Chiesa e cinema, quest’ultimo definito “la nuova stella polare dell’universo comunicativo dell’età contemporanea”. Infatti, i curatori hanno voluto ricostruire la complessa, articolata e spesso travagliata vicenda del rapporto tra Chiesa e cinema in Italia partendo dalla congiunzione, proprio per la natura stessa del cinema e delle dinamiche che sempre innesca, tra storia del cinema e storia della cultura. Abbiamo chiesto ad uno dei curatori, Ruggero Eugeni, i motivi di questa scelta metodologica e contenutistica:

 
“Il motivo è quello di fare una storia del cinema metodologicamente aggiornata, ovvero aggiornata ai moderni criteri di storia della Chiesa e del cinema che considerano il cinema ormai come profondamente incorporato, innestato nella vita culturale, dove naturalmente per vita culturale non si intende solo la cultura 'alta', la cultura in senso umanistico, ma tutto quell’insieme, tutto quel tessuto di valori, di credenze e anche di immagini e di immaginario che costituiscono proprio quell’humus antropologico entro cui si definiscono poi le progettualità dei singoli e di un intero popolo”.

 
Mons. Dario Edoardo Viganò, l’impressione finale è quella di una molteplice volontà di contribuire, attraverso lo schermo, a una maturazione morale e civile della società italiana e della sua cultura. In quale senso?

 
“Il fatto che il contributo, seppur variegato, che va appunto dalla saggistica alle riviste e ai festival, ai concorsi, ai cineforum eccetera, tutti questi interventi così differenziati nel mondo cattolico, contribuiscono di fatto alla creazione della storia culturale dell’Italia tutta. Quindi, io credo che questi volumi restituiscano l’impressione, appunto, che ci sia un tessuto sociale entro cui è molto più forte la vicinanza tra il mondo cattolico e quel mondo cosiddetto 'laico', dove invece quando poi si pensano secondo categorie, peraltro oltremodo trapassate, appunto queste fazioni, quasi che l’una con l’altra non vivesse in piena osmosi …”.
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