2007-03-12 16:58:09

Messaggio dei vescovi del Katanga: "Affrontare le sfide della nostra provincia: sicurezza e sviluppo economico nel rispetto dell’ambiente”


“Dopo gli anni dolorosi di guerra, di sofferenze e d’instabilità politica, il nostro Paese è arrivato infine a dotarsi di istituzioni democratiche. Il tempo della speranza è d’ora in poi di fronte a noi:”: è quanto scrivono i vescovi della provincia di Lubumbashi, nel Katanga, nel sud della Repubblica Democratica del Congo, in un messaggio intitolato “Che la nostra speranza non sia mai delusa”. Riferendosi al recente processo elettorale che ha portato alla nascita della terza Repubblica congolese, i presuli spiegano che “attraverso le elezioni, il nostro popolo ha potuto dimostrare le sue capacità di superare le pressioni politiche ed etniche e, dunque, la sua idoneità a partecipare attivamente alla costruzione dello Stato di diritto”. Tuttavia – continua il messaggio, citato dall’agenzia Fides – “la persistenza di pratiche della seconda Repubblica così denigrate, lo scarto tra le promesse elettorali e le azioni, così come l’inerzia nel trovare soluzioni ai problemi urgenti, ci fanno ritenere che se non si interviene, si rischia di ricadere nelle trappole del passato, ipotecando l’avvenire della democrazia nel nostro Paese”. Per quel che concerne la situazione della loro regione, i presuli rilevano diversi problemi che vanno affrontati con urgenza. Sul piano della sicurezza, di fronte alla presenza di gruppi armati che imperversano ancora nel Katanga, i vescovi chiedono “alle autorità del Paese di assumersi le loro responsabilità, fornendo sicurezza alla popolazione su scala nazionale”. Altro punto fondamentale è lo sviluppo economico: il Katanga è un’importante regione mineraria “che ha visto negli ultimi tempi un flusso di investimenti stranieri”. Nel messaggio, si denuncia il trattamento ingiusto riservato ai lavoratori locali: trasferimenti forzati di manodopera per impiegarla in miniere lontane dai luoghi di residenza; paghe misere; disprezzo della dignità umana dei lavoratori e delle leggi sui loro diritti. Si denunciano, infine, anche i danni ecologici provocati da uno sfruttamento intensivo delle risorse minerarie locali. (R.M.)







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