Migliaia di giovani dall'Europa e dall'Asia in preghiera con Benedetto XVI, in occasione
della V Giornata europea degli Universitari
“La carità intellettuale, via per una nuova cooperazione Europa-Asia”: questo il tema
della veglia di preghiera degli Universitari, svoltasi ieri pomeriggio alla presenza
di Benedetto XVI, in occasione della V Giornata europea degli Universitari. In un’Aula
Paolo VI affollata di studenti e collegata in videoconferenza con 11 città europee
ed asiatiche, i giovani hanno recitato il Santo Rosario ed hanno riflettuto, insieme
con il Papa, sulla carità intellettuale come strumento di fratellanza universale.
A seguire la cerimonia c'era Isabella Piro:
********** (canto
‘Christus heri, hodie et semper’)
Italia, Europa ed
Asia unite nella carità intellettuale, quella “forza dello spirito umano” - così l’ha
definita il Papa – che accomuna la formazione delle nuove generazioni. Ed erano tantissimi
gli studenti universitari in Aula Paolo VI, presenti fisicamente e virtualmente, grazie
ai collegamenti via satellite. Una “rete” di comunicazione che è segno di speranza,
ha sottolineato il Santo Padre, perché permette l’agape delle menti:
“Più
globalmente, la carità intellettuale può unire il cammino esistenziale di giovani
che, pur vivendo a grande distanza gli uni dagli altri, riescono a sentirsi legati
sul piano della ricerca interiore e della testimonianza”. Quindi,
parlando a braccio, il Papa ha aggiunto:
“Dovrei forse scrivere un nuovo
capitolo della mia Enciclica, la Deus Caritas est, sulla carità
intellettuale!”.
(applausi)
Interrotto
numerose volte dal caloroso applauso degli studenti, Benedetto XVI ha salutato in
diverse lingue le tante città in collegamento, scherzando sulle difficoltà della pronuncia.
Quindi, ha ricordato che il mistero della Croce non è sganciato dalla carità intellettuale,
ma la illumina, perché la sapienza cristiana è la sapienza della Croce:
“(…)
Gli studenti e, a maggior ragione, i docenti cristiani, interpretano ogni realtà alla
luce del mistero d’amore di Dio, che ha nella Croce la sua più alta e compiuta rivelazione.
Ancora una volta, cari giovani, vi affido la Croce di Cristo: accoglietela, abbracciatela,
seguitela. È l’albero della vita!”. Ad indicare ai giovani
gli spunti di preghiera, sono state le Esortazioni apostoliche Ecclesia in Europa
ed Ecclesia in Asia di Giovanni Paolo II, in cui si ribadisce l’importanza
della cooperazione internazionale e della solidarietà. Tre i collegamenti principali
dell’incontro, con le città di Calcutta, Praga, e Bologna: in quest'ultima, l'arcivescovo,
il cardinale Carlo Caffarra, che ha elevato una particolare preghiera al Signore:
“O Gesù, in te noi troviamo tutti i tesori della sapienza e della scienza
(…) Esercita il tuo fascino su ciascuno di noi perché attratti dalla tua bellezza,
corriamo dietro di te, e viviamo gustando il bene della tua amicizia”.
E
poi, naturalmente, loro, gli studenti, che hanno testimoniato come si vive la carità
intellettuale nelle Università di tutto il mondo:
(voci di ragazzi in sottofondo)
Di
libertà, tolleranza e non violenza come valori inestimabili ha parlato il giovane
polacco Marek, mentre l’indiana Priscilla ha ribadito che l’istruzione deve soprattutto
servire a trasformare la società. Sulla Verità si è infine soffermata Sara di Bologna:
“Pur consapevoli della condizione di giovani in formazione, non
possiamo esimerci dal fascino che la forza della Verità esercita su di noi. L’amore
per l’approfondimento, per la ricerca, per la scoperta della ‘bellezza così antica
e così nuova’, è il motore che ci spinge con entusiasmo a progettare la nostra vita
e guardare con fiducia al domani”. Al termine della recita del
Rosario, Benedetto XVI ha invitato i giovani a testimoniare la forza trasformatrice
del Vangelo. E il primo esempio è stato il suggestivo pellegrinaggio della Croce fino
all’Ateneo della LUMSA, la Libera Università di Maria Santissima Assunta, prima sosta
del pellegrinaggio quaresimale dell’insegna cristiana nelle Università. (canto
‘Confitemini Domino’) **********