2007-03-09 19:59:27

"L'orrore è servito” l’associazione Scienza e Vita commenta così la decisione dell’ospedale san Camillo di Roma di far firmare un consenso per non curare i feti sopravvissuti all'aborto


Un firma per non curare il feto, nato vivo dopo l’aborto. L’iniziativa parte dall’ ospedale San Camillo di Roma e consiste nel chiedere a chi decide di sottoporsi a un aborto terapeutico tardivo di firmare un ''consenso informato'' per rinunciare alle cure intensive nel caso di sopravvivenza all’intervento, quindi niente tubi o macchinari ma solo cure cosiddette compassionevoli. La decisione per evitare il ripetersi di episodi come quello del bimbo al Careggi di Firenze nato vivo dopo un aborto. “L’orrore è servito” reagisce l’Associazione Scienza e vita. Sentiamo la Presidente Maria Luisa di Pietro al microfono di Gabriella Ceraso RealAudioMP3








All the contents on this site are copyrighted ©.