Valorizzare il ruolo delle donne nella società per combattere gli abusi di ogni genere
consumati in tutto il mondo contro la dignità femminile: intervento dell’arcivescovo
Celestino Migliore all’ONU
La promozione delle donne sarà realizzata non solo tramite la legittima rivendicazione
dei diritti delle donne, ma anche attraverso un rinnovato apprezzamento dei valori
autenticamente femminili nel cuore delle nostre società. Lo ha sottolineato mons.
Celestino Migliore, osservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite,
nel suo intervento ieri, nel Palazzo di Vetro dell’ONU a New York, nell’ambito della
Commissione sulla condizione delle donne, dedicata al tema “L’eliminazione di tutte
le forme di discriminazione e violenza contro le giovani”. Il servizio di Roberta
Gisotti:
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– ha commentato l’arcivescovo Migliore – "che il mondo sia ora obbligato ad affrontare
nuove forme di violenza e schiavismo" contro le donne, "quando la sensibilità per
le questioni femminili appare più forte che mai". In realtà, “ogni giorno, vengono
commesse ed anche tollerate - ha ricordato il presule - in molti settori violazioni
dei diritti delle donne, delle adolescenti e delle ragazze", che "subiscono nel mondo
le conseguenze della prostituzione infantile, dello sfruttamento sessuale, dell’abuso,
della violenza domestica, del lavoro minorile e del traffico di esseri umani", mentre
"il commercio internazionale sessuale è divenuto un'importante industria". E, “questo
traffico – ha denunciato il rappresentante della Santa Sede - viene spesso passato
sotto silenzio perché considerato per supposizione parte delle libertà democratiche
ed è troppo profondamente radicato nei luoghi o è troppo lucroso per combatterlo”.
Bisogna chiedersi - ha detto il presule - perché le donne e specialmente le più giovani
sono cosi vulnerabili, di certo per lo status d’inferiorità assegnato alle donne in
certi luoghi, fino considerare le bambine un fardello economico da eliminare anche
prima della nascita, dove l’aborto è spesso considerato “uno strumento di liberazione,
paradossalmente utilizzato da donne contro donne”. Per quanto riguarda poi il traffico
di donne e ragazze, non basta per porvi fine, sensazionalizzare la loro tragica situazione;
piuttosto - ha spiegato l'osservatore permanente - è necessario riportare indietro
la questione al mercato che esiste, dovuto alla domanda che rende questo traffico
possibile e proficuo”. Ha raccomandato mons. Migliore di guardare alla complessità
del fenomeno, per sostenere queste donne vittime di abusi di ogni genere, aiutandole
a tornare a casa salve e senza vergogna, non semplicemente rimpatriandole, o garantendo
loro sicurezza nel lavoro all’estero. “Alzare la consapevolezza è un modo semplice
ed efficace per combattere il fenomeno a livello locale”, con il supporto di organizzazioni
già presenti sul campo, e il coinvolgimento dei politici, nella convinzione che per
garantire i diritti delle donne occorre anche valorizzare il loro ruolo nella società. ***********