La Corte di Giustizia
dell'ONU ha definito 'genocidio' il massacro di Srebrenica affermando però
che non fu la Serbia ad ordinarlo. Per il giurista Cassese, 'è una sentenza dettata
da cautela politica che lascia ferite aperte'. Per l'UE 'si chiude una pagina dolorosa',
ma a Sarajevo cresce la protesta dei parenti delle vittime.