2007-02-28 10:44:39

Gli esercizi spirituali secondo lo spirito di San Francesco d'Assisi


Oggi, a causa degli esercizi spirituali, non si è svolta la consueta udienza generale del mercoledì. L’attività del Papa, lo ricordiamo, è sospesa fino a sabato mattina, giorno conclusivo degli esercizi. In questi giorni abbiamo parlato della tradizione dei ritiri spirituali nella storia del cristianesimo, a partire da Gesù stesso che si ritirava nel deserto per pregare, fino a giungere a Sant’Ignazio di Loyola che nel XVI secolo ha praticamente codificato la metodologia degli esercizi: ma anche San Francesco d’Assisi nel 1200 aveva dato in merito delle direttive ai suoi confratelli. Qual è il metodo degli esercizi ispirato al Poverello d’Assisi? Giovanni Peduto lo ha chiesto al padre cappuccino Gianluigi Pasquale, preside dello Studio teologico ‘Laurentianum’ di Venezia: ***********

 
R. - Si può certamente affermare che San Francesco ha improntato il metodo tipicamente francescano dell’orazione del cuore quotidiana e, soprattutto, la contemplazione eremitica di Gesù crocifisso, sia nella croce lignea, che nei poveri.

 
D. - C’è un episodio particolare che ci racconta di San Francesco durante gli esercizi spirituali?

 
R. - Il più noto è quello del grappolo d’uva preso di notte nella vigna del convento. Durante un corso di esercizi spirituali quaresimali, si narra di un frate che, preso dai morsi della fame, si recò di notte nella vigna del convento per mangiare di nascosto un grappolo d’uva, rompendo, così, il digiuno. San Francesco se ne accorse e, assai delicatamente, lo raggiunse, mangiando assieme l’uva affinché il frate non si sentisse solo e compiendo, pertanto, un autentico atto di comunione nella misericordia.

 
D. - Cosa suggerisce a chi intende seguire un corso di esercizi spirituali?

 
R. - Suggerisco, innanzitutto, di fare gli esercizi spirituali almeno una settimana all’anno. Quindi, di staccare qualsiasi contatto con i mezzi di comunicazione e di privilegiare il legame con il creato, la natura e, soprattutto, con il silenzio.

 
D. - Nella società odierna andiamo tutti di corsa rischiando di banalizzare le cose più importanti: come riuscire a fermarci ogni giorno per un momento di raccoglimento e di meditazione per evitare i pericoli di alienazione?

 
R. - È semplice: dedicare almeno cinque minuti di preghiera a Dio appena alzati e prima di coricarsi; valorizzare il tempo speso gratuitamente in dialogo con gli amici, negli occhi dei quali brilla la luce di quelli di Gesù Cristo.

 
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