Gli esercizi spirituali secondo lo spirito di San Francesco d'Assisi
Oggi, a causa degli esercizi spirituali, non si è svolta la consueta udienza generale
del mercoledì. L’attività del Papa, lo ricordiamo, è sospesa fino a sabato mattina,
giorno conclusivo degli esercizi. In questi giorni abbiamo parlato della tradizione
dei ritiri spirituali nella storia del cristianesimo, a partire da Gesù stesso che
si ritirava nel deserto per pregare, fino a giungere a Sant’Ignazio di Loyola che
nel XVI secolo ha praticamente codificato la metodologia degli esercizi: ma anche
San Francesco d’Assisi nel 1200 aveva dato in merito delle direttive ai suoi confratelli.
Qual è il metodo degli esercizi ispirato al Poverello d’Assisi? Giovanni Peduto
lo ha chiesto al padre cappuccino Gianluigi Pasquale, preside dello Studio
teologico ‘Laurentianum’ di Venezia: ***********
R.
- Si può certamente affermare che San Francesco ha improntato il metodo tipicamente
francescano dell’orazione del cuore quotidiana e, soprattutto, la contemplazione eremitica
di Gesù crocifisso, sia nella croce lignea, che nei poveri.
D. - C’è un episodio particolare che ci racconta di San Francesco durante gli esercizi
spirituali?
R. - Il più noto è quello del grappolo
d’uva preso di notte nella vigna del convento. Durante un corso di esercizi spirituali
quaresimali, si narra di un frate che, preso dai morsi della fame, si recò di notte
nella vigna del convento per mangiare di nascosto un grappolo d’uva, rompendo, così,
il digiuno. San Francesco se ne accorse e, assai delicatamente, lo raggiunse, mangiando
assieme l’uva affinché il frate non si sentisse solo e compiendo, pertanto, un autentico
atto di comunione nella misericordia.
D. - Cosa
suggerisce a chi intende seguire un corso di esercizi spirituali?
R.
- Suggerisco, innanzitutto, di fare gli esercizi spirituali almeno una settimana all’anno.
Quindi, di staccare qualsiasi contatto con i mezzi di comunicazione e di privilegiare
il legame con il creato, la natura e, soprattutto, con il silenzio.
D.
- Nella società odierna andiamo tutti di corsa rischiando di banalizzare le cose più
importanti: come riuscire a fermarci ogni giorno per un momento di raccoglimento e
di meditazione per evitare i pericoli di alienazione?
R.
- È semplice: dedicare almeno cinque minuti di preghiera a Dio appena alzati e prima
di coricarsi; valorizzare il tempo speso gratuitamente in dialogo con gli amici, negli
occhi dei quali brilla la luce di quelli di Gesù Cristo.