2007-02-25 10:22:09

Iniziano in Vaticano gli esercizi spirituali alla presenza del Papa. Sospese le udienze pontificie


Iniziano con la celebrazione dei Vespri oggi alle 18.00 nella Cappella "Redemptoris Mater" in Vaticano, gli esercizi spirituali con la partecipazione del Papa. Sarà il cardinale Giacomo Biffi, arcivescovo emerito di Bologna, a proporre le meditazioni che prenderanno spunto da un brano della Lettera di San Paolo ai Colossesi: "Cercate le cose di lassù, dove si trova Cristo assiso alla destra di Dio: pensate alle cose di lassù, non a quelle della terra". Da domani gli esercizi si svolgeranno dalle 9.00 alle 17.00, con tre meditazioni al giorno. La conclusione sabato prossimo in mattinata. Nella settimana degli esercizi spirituali vengono sospese tutte le udienze, compresa l’udienza generale di mercoledì 28 febbraio. Ma quando sono nati gli esercizi spirituali? Giovanni Peduto lo ha chiesto a don Danilo Zanella, vicepresidente nazionale della Federazione Italiana Esercizi Spirituali e direttore della Casa per Esercizi Villa Immacolata di Torreglia, in diocesi di Padova: RealAudioMP3

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R. – Se guardiamo alla vita di Cristo, possiamo dire che già Lui, andando nel deserto, lotta contro quelle tre classiche idolatrie che attanagliano anche la nostra vita. Gesù si contrappone a quella che è la logica della idolatria del potere, dell’avere e del piacere. Possiamo, però, dire che Sant’Ignazio è il padre degli esercizi spirituali nel ‘500, dopo la sua forte esperienza di conversione a Manresa

 
D. – Quando si parla di esercizi spirituali il pensiero va subito a Sant’Ignazio di Lojola. Ma ci sono altre tradizioni nella storia della Chiesa inerenti a questa pratica?

 
R. – Certamente, non abbiamo soltanto la spiritualità ignaziana, che rimane un vero gioiello. C’è poi la spiritualità Teresiana, da San Giovanni della Croce a Santa Teresa d’Avila. Così pure tutti quei filoni che da qui sono partiti e da qui si sono ispirati. Certamente una bella purificazione e promozione è venuta dal Concilio Vaticano II, dove è stato ricordato che la spiritualità senza la teologia è cieca, ma la teologia senza la spiritualità è morta.

 
D. – Quale importanza rivestono gli esercizi spirituali per la vita del cristiano?

 
R. - Nel frastuono e nella frenesia, di cui un po’ tutti siamo vittime, diventa davvero importante valorizzare – pensi che ci sono un migliaio fra monasteri, eremi, case di accoglienza e case di esercizi spirituali disseminate un po’ in tutta Italia – il fermarsi un attimo per mettere ordine nella nostra vita, liberarsi dalle affezioni disordinate e soprattutto vincere noi stessi, come appunto ci ricordava e ci ricorda Sant’Ignazio

 
D. – Il Santo Padre è il primo a dare l’esempio praticando ogni anno gli esercizi spirituali …

 
R. – Il Santo Padre, così come i suoi predecessori, dà un grande esempio, insieme a tutti i suoi collaboratori. Lui che è il pastore universale, impegnatissimo in quella che è la sua presenza nel mondo, ci dà un grande esempio e ci dice che si trova sempre il tempo per fare le cose che si amano.

 
D. – Nella sua casa di esercizi a Torreglia sono passati personaggi importanti?

 
R. – Papa Giovanni quando era Patriarca di Venezia; Angelo Giuseppe Roncalli ha lasciato un bellissimo esempio con la sua Sapentia Cordis, con la sua capacità esemplare di contemplazione. Io ho poi avuto la fortuna di vedere proprio in diretta Papa Luciani, con il suo passo da montanaro e la corona del Rosario, in piena comunione con il Signore.

 
D. – E chi non ha la possibilità di partecipare a un corso programmato di esercizi spirituali?

 
R. – Direi di far tesoro di ciò che ci ha lasciato detto Giovanni Paolo II e cioè a dire che le nostre parrocchie devono diventare scuola di preghiera e scuola di spiritualità. Nell’itinerario quaresimale, quindi, non mancheranno gli appuntamenti delle nostre parrocchie, comunità cristiane, gruppi, associazioni e movimenti. Ma non mancano anche momenti di sosta contemplativi serali nella nostra vita ordinaria. Noi stiamo, per esempio, portando avanti i “90 minuti con Dio”, cioè dedichiamo 90 minuti nelle diverse parrocchie o zone pastorali per aiutare le persone a coniugare l’attività del giorno con momenti di riflessione profonda alla sera.
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