2007-02-25 13:57:52

In Darfur, cresce il numero degli sfollati, mentre continuano le violazioni dei diritti umani: l’ONU e la Croce Rossa Internazionale lanciano l’allarme


Oltre 46mila sfollati nel solo mese di gennaio: sono i drammatici dati rilevati in Darfur dall’Ufficio del coordinamento umanitario dell’ONU (OCHA). Nella regione occidentale del Sudan ormai da quattro anni è in corso un sanguinoso conflitto etnico. Secondo l’OCHA, la fuga dei civili dai villaggi è avvenuta soprattutto nel Nord Darfur, uno dei 3 Stati che compongono la regione omonima, estesa quasi quanto la Francia. L’accesso agli aiuti umanitari, denuncia anche il Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR), continua ad essere fortemente limitato, tanto che poco più del 60% del territorio è raggiungibile. Inoltre, secondo Jacob Kellenberger, presidente del CICR, il governo sudanese e i gruppi armati ribelli commettono continuamente violazioni dei diritti umani contro la popolazione locale. Come riferisce l’agenzia MISNA, la Corte Penale Internazionale dell’Aja ha annunciato, per i prossimi giorni, la presentazione di prove relative a crimini di guerra e contro l’umanità commessi in Darfur. Il ministero della Difesa di Khartoum ha già comunque escluso la consegna, da parte del suo governo, di qualsiasi persona sospettata, sottolineando la capacità del sistema giudiziario sudanese. Ieri, intanto, il presidente del Sudan Omar El-Bashir ha accusato i mass-media occidentali di accrescere in modo esagerato i dati sulle vittime e gli sfollati in Darfur, che secondo l’ONU ammonterebbero, rispettivamente, a 200mila e 2,5 milioni. Parlando in videoconferenza con i fedeli di una moschea di Detroit, El-Bashir ha quindi ammesso l’esistenza di “un problema” nel Paese, ricordando che i gruppi ribelli non hanno sottoscritto gli accordi di pace con Khartoum, risalenti al maggio 2006. (I.P.)







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