Il Papa all’Angelus invita i fedeli, in questa Quaresima, a guardare a Cristo, morto
in croce per noi, e a lasciarci guardare dai suoi occhi misericordiosi
Guardare il Dio dell’amore, morto in croce per noi, e nello stesso tempo lasciarsi
guardare dal suo sguardo misericordioso. E’ il programma che, oggi all’Angelus in
Piazza San Pietro, Benedetto XVI ha proposto ai fedeli in questa 1a Domenica di Quaresima.
Numerosi i pellegrini, nonostante la giornata nuvolosa. Il servizio di Sergio Centofanti:
********* Il
Papa invita i fedeli a vivere questa Quaresima con un rinnovato “slancio interiore
per rispondere con generosità e gioia alla chiamata del Signore”, che è morto in croce
per noi. Si tratta di risvegliare “la volontà di preghiera, di conversione e di penitenza”,
vincendo le seduzioni del “Tentatore” per intraprendere nella quotidianità “il cammino
di una nuova libertà di fronte alla schiavitù del peccato e della morte”. Ma per seguire
“questo cammino di liberazione” – afferma il Papa, ricordando il suo Messaggio per
la Quaresima – occorre rivivere l’esperienza di San Giovanni, il discepolo prediletto,
che “insieme con Maria, la Madre di Gesù, ed altre donne sul Calvario, fu testimone
oculare del colpo di lancia” che, trapassando il costato di Cristo, ne fece uscire
“sangue ed acqua”:
“Quel gesto compiuto da un anonimo
soldato romano, destinato a perdersi nell’oblio, rimase impresso negli occhi e nel
cuore dell’Apostolo, che lo ripropose nel suo Vangelo. Lungo i secoli quante conversioni
sono avvenute proprio grazie all’eloquente messaggio di amore, che riceve colui che
volge lo sguardo a Gesù Crocifisso!”
Il Papa ricorda
come nella sua Enciclica Deus caritas est abbia voluto sottolineare che, “solo
volgendo lo sguardo a Gesù, morto in Croce per noi, può essere conosciuta e contemplata
questa verità fondamentale, “Dio è amore”:
“A partire
da questo sguardo … il cristiano trova la strada del suo vivere e del suo amare (Deus
caritas est, 12). Contemplando con gli occhi della fede il Crocifisso, possiamo comprendere
in profondità che cos’è il peccato, quanto tragica sia la sua gravità e, al tempo
stesso, quanto incommensurabile sia la potenza del perdono e della misericordia del
Signore”.
“Durante questi giorni di Quaresima”,
dunque – ha aggiunto il Papa - “non distogliamo il cuore da questo mistero di profonda
umanità e di alta spiritualità”:
“Guardando Cristo,
sentiamoci al tempo stesso guardati da Lui. Colui che noi stessi abbiamo trafitto
con le nostre colpe non si stanca di riversare sul mondo un torrente inesauribile
di amore misericordioso. Possa l’umanità comprendere che soltanto da questa fonte
è possibile attingere l’energia spirituale indispensabile per costruire quella pace
e quella felicità che ogni essere umano va cercando senza sosta”.
Il
Papa, infine, affida il cammino quaresimale “alla Vergine Maria, che fu trafitta
nell’anima presso la Croce del Figlio” perchè “ci aiuti a lasciare tutto ciò che ci
distoglie dall’ascolto di Cristo e della sua parola di salvezza”. E a Lei affida anche
la settimana di esercizi spirituali, che avrà inizio oggi pomeriggio, in Vaticano,
e a cui il Papa prenderà parte insieme con i collaboratori della Curia Romana:
“Cari
fratelli e sorelle, vi domando di accompagnarci con la vostra preghiera, che ricambierò
volentieri nel raccoglimento del ritiro, invocando la potenza divina su ciascuno di
voi, sulle vostre famiglie e sulle vostre comunità”. ***********