Spuntano le armi chimiche in Iraq e il Pentagono lancia l'allarme per una nuova possibile
fase nel tormentato scenario iracheno. In questo contesto si riapre il dibattito sui
tempi di ritiro dall’Iraq e il vicepresidente degli Stati Uniti, Dick Cheney, dall’Australia
ha escluso un ritiro prematuro dall'Iraq. Segnali di ottimismo invece giungono da
parte del governo iracheno di Nouri al Maliki che, dopo l’annuncio del ritiro di gran
parte delle truppe britanniche, ostenta sicurezza per l’efficienza raggiunta dall’esercito
iracheno. Sul clima che si respira in Iraq in vista della smobilitazione inglese sentiamo
il commento si mons. Philip Najeem, Procuratore apostolico per i Caldei: