2007-02-21 14:33:03

Il cardinale Peter Erdö: si può vincere la secolarizzazione in Europa con la carità e la giustizia


Domenica scorsa si è chiusa a Wittenberg, in Germania, la terza tappa dell’Assemblea ecumenica europea che avrà luogo a Sibiu, in Romania, dal 4 all’8 settembre 2007. L’incontro, che ha visto la partecipazione di 150 delegati delle Chiese, delle Conferenze episcopali, degli organismi e movimenti ecumenici del continente, si è svolto sul tema dell’evangelizzazione in una Europa sempre più secolarizzata. Il cardinale Péter Erdö, Primate d’Ungheria e presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee (CCEE) è stato co-presidente dell’incontro insieme al presidente della Conferenza delle Chiese Europee (KEK), pastore Jean-Arnold de Clermont. Al cardinale Peter Erdö, Márta Vertse, del Programma ungherese della nostra emittente, ha chiesto come i movimenti ecumenici possano rispondere alle grandi sfide che pone l’Europa:
 
R. – Ci sono molte sfide nel continente europeo, una delle quali è sicuramente la secolarizzazione. Di fronte alla secolarizzazione, noi cerchiamo di trasmettere la tradizione autentica di Gesù Cristo e della fede cristiana. Questa tradizione comporta una forza liberatrice dal peccato.

 
D. – Quali sono le esperienze e le preoccupazioni di oggi nel continente?

 
R. – Ci sono preoccupazioni di tipo profondamente religioso, soprattutto riguardo al rispetto della natura umana e della creazione intorno a noi. La distruzione dell’ambiente, i cambiamenti climatici, richiedono da tutti noi un comportamento molto più serio, molto più responsabile: il superamento dell’egoismo. Esiste anche un’altra grande sfida, che è la sfida della giustizia e dell’ingiustizia nel nostro continente, perchè dopo i cambiamenti politici di 18 anni fa la parte ex comunista del continente europeo ha subito dei cambiamenti sociali molto grandi. In questo contesto, bisogna sottolineare uno dei valori europei principali, che è la solidarietà, in altri termini, la carità cristiana, la carità verso il prossimo.

 
D. – Uno degli argomenti più attuali dell’incontro è stata la riconciliazione in Europa e nello stesso momento è stato lanciato il decennio per sconfiggere la violenza nel nostro continente. Cosa significa questo, in pratica?

 
R. – La violenza si sconfigge soprattutto con la giustizia, perché la violenza come tale è soltanto una forma del comportamento umano. Ma bisogna guardare anche al contenuto, alla realtà oggettiva della natura delle cose e - se possiamo usare questa parola - la natura umana e i bisogni fondamentali dell’essere uomo. Quindi, in base a questa realtà possiamo cercare una società migliore, una vita migliore per tutti. Se prendiamo sul serio questo impegno allora possiamo sperare che la violenza diminuisca.








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