Il cardinale Peter Erdö: si può vincere la secolarizzazione in Europa con la carità
e la giustizia
Domenica scorsa si è chiusa a Wittenberg, in Germania, la terza tappa dell’Assemblea
ecumenica europea che avrà luogo a Sibiu, in Romania, dal 4 all’8 settembre 2007.
L’incontro, che ha visto la partecipazione di 150 delegati delle Chiese, delle Conferenze
episcopali, degli organismi e movimenti ecumenici del continente, si è svolto sul
tema dell’evangelizzazione in una Europa sempre più secolarizzata. Il cardinale Péter
Erdö, Primate d’Ungheria e presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee
(CCEE) è stato co-presidente dell’incontro insieme al presidente della Conferenza
delle Chiese Europee (KEK), pastore Jean-Arnold de Clermont. Al cardinale Peter
Erdö,Márta Vertse, del Programma ungherese della nostra emittente, ha
chiesto come i movimenti ecumenici possano rispondere alle grandi sfide che pone l’Europa: R.
– Ci sono molte sfide nel continente europeo, una delle quali è sicuramente la secolarizzazione.
Di fronte alla secolarizzazione, noi cerchiamo di trasmettere la tradizione autentica
di Gesù Cristo e della fede cristiana. Questa tradizione comporta una forza liberatrice
dal peccato.
D. – Quali sono le esperienze e le
preoccupazioni di oggi nel continente?
R. – Ci sono
preoccupazioni di tipo profondamente religioso, soprattutto riguardo al rispetto della
natura umana e della creazione intorno a noi. La distruzione dell’ambiente, i cambiamenti
climatici, richiedono da tutti noi un comportamento molto più serio, molto più responsabile:
il superamento dell’egoismo. Esiste anche un’altra grande sfida, che è la sfida della
giustizia e dell’ingiustizia nel nostro continente, perchè dopo i cambiamenti politici
di 18 anni fa la parte ex comunista del continente europeo ha subito dei cambiamenti
sociali molto grandi. In questo contesto, bisogna sottolineare uno dei valori europei
principali, che è la solidarietà, in altri termini, la carità cristiana, la carità
verso il prossimo.
D. – Uno degli argomenti più attuali
dell’incontro è stata la riconciliazione in Europa e nello stesso momento è stato
lanciato il decennio per sconfiggere la violenza nel nostro continente. Cosa significa
questo, in pratica?
R. – La violenza si sconfigge
soprattutto con la giustizia, perché la violenza come tale è soltanto una forma del
comportamento umano. Ma bisogna guardare anche al contenuto, alla realtà oggettiva
della natura delle cose e - se possiamo usare questa parola - la natura umana e i
bisogni fondamentali dell’essere uomo. Quindi, in base a questa realtà possiamo cercare
una società migliore, una vita migliore per tutti. Se prendiamo sul serio questo impegno
allora possiamo sperare che la violenza diminuisca.