Pace e famiglia al centro dell’incontro tra Italia e Santa Sede, nel 78.mo anniversario
dei Patti Lateranensi
Intesa sulla promozione della pace nel mondo, confronto sincero sulla famiglia: è
ruotato intorno a questi due grandi temi l’incontro bilaterale Italia-Santa Sede,
ieri, in occasione del 78.mo anniversario della firma dei Patti Lateranensi. Due ore
di colloqui, nella splendida cornice di Palazzo Borromeo, sede dell’ambasciata italiana
presso la Santa Sede, che – secondo la nota di Palazzo Chigi – hanno “ulteriormente
rafforzato” i rapporti tra Roma e il Vaticano. Il servizio di Alessandro Gisotti:
Un incontro
caratterizzato dal binomio serietà e serenità: questo il commento del cardinale segretario
di Stato, Tarcisio Bertone, a margine del tradizionale appuntamento per l’anniversario
dei Patti Lateranensi. Tradizionale, ma rinnovato nella sua articolazione: le delegazioni
si sono, infatti, incontrate alle 17, un’ora prima del ricevimento per proseguire
a tappe successive fino alle 19. L’evento ha offerto alle massime autorità italiane
e della Santa Sede un’occasione per confrontarsi su alcuni temi chiave, non solo italiani,
come lo stesso cardinale Bertone ha voluto sottolineare:
Abbiamo
parlato con molta serenità e molta serietà. Abbiamo parlato non solo dei problemi
italiani. Bisogna guardare anche fuori dall’Italia, anche ai problemi internazionali,
in cui la Santa Sede, la Chiesa, è fortemente impegnata e l’Italia dà una buona mano.
Dal canto suo, la presidenza del Consiglio, attraverso
una nota di Palazzo Chigi, ha evidenziato che nell’incontro si è trovata una “particolare
sintonia sui temi relativi alla politica internazionale e soprattutto sulla necessità
di moltiplicare gli sforzi” per la pace, “in particolare” in sede ONU e dell’Unione
Europea “e per affrontare i problemi dei Paesi meno sviluppati”. Tuttavia, non poteva
mancare un confronto sul tema della famiglia, dopo l’approvazione dei DICO sulle coppie
di fatto. Sul tema, ecco le parole del cardinale Bertone:
Abbiamo
parlato anche della famiglia, senza dubbio, nei termini che la Chiesa pone sempre
con la sua chiarezza ma con il rispetto di tutte le istanze.
Dunque,
chiarezza e rispetto. Anche Palazzo Chigi, d’altro canto, ha voluto sottolineare che
nei colloqui sono state “precisate e chiarite in modo costruttivo le rispettive posizioni”.
Altro tema significativo oggetto di confronto, i rapporti tra Santa Sede e governo
cinese. Ancora, il segretario di Stato vaticano:
L’Italia,
nei suoi rapporti con la Cina, spinge a un’apertura, anche verso la Santa Sede. L’Italia
sarebbe contenta che si affrettassero le relazioni diplomatiche con la Cina. Ma la
Cina, come la Chiesa, ha dei tempi, se non possiamo dire biblici, tempi e prospettive
comunque a lungo termine. E il ministro degli Esteri, Massimo
D’Alema, ha confermato questo particolare impegno del governo italiano:
Noi
ci siamo sempre impegnati per cercare di arrivare ad un rapporto pieno e normale,
che tenga conto delle legittime preoccupazioni del Vaticano.
L’incontro
è stato preceduto da una manifestazione di un gruppo di militanti radicali e dello
SDI all’insegna dello slogan “No al Concordato”. Una richiesta, alla quale il presidente
del Senato, Franco Marini, ha risposto così:
Parlare
di superamento del Concordato mi sembra una cosa fuori dalla realtà.
Al
di là di questa manifestazione di un gruppo sparuto, all’interno di Palazzo Borromeo,
l’incontro si è svolto in un clima particolarmente cordiale. Soddisfazione è stata
espressa dal capo dello Stato italiano, Giorgio Napolitano e dal premier Romano Prodi.
Positivo anche il giudizio del cardinale vicario Camillo Ruini, presidente della CEI.