- Almeno 21 morti, una quarantina di feriti e oltre 130 intossicati per 4 esplosioni
in Iraq. Un’autobomba è esplosa a Saidiyah, quartiere meridionale di Baghdad, vicino
a una stazione di benzina, causando sei morti. Un’altra è esplosa in un mercato di
Doura, sempre nella zona sud, provocando cinque morti. Una terza autobomba ha fatto
poi almeno quattro morti vicino al mercato di al-Rashid. Ancora morti, sei, e 135
intossicati per l’esplosione di un ordigno su un camion che trasportava bombole di
gas di cloro a Taji, a nord della capitale.
- Un centro di reclutamento di
giovani per la guerra in Iraq sarebbe presente nella città marocchina di Tetouan,
nei pressi dello Stretto di Gibilterra. Lo afferma il Washington Post, aggiungendo
che circa due dozzine di combattenti sono stati addestrati e reclutati in loco
da Al Qaeda e poi inviati in Iraq negli ultimi 18 mesi. Fonti dell'Intelligence USA
hanno rivelato che tracce di DNA di attentatori suicidi in Iraq hanno confermato che
almeno due erano originari di Tetouan.
- Ed è saltato, proprio per le polemiche
collegate alla condotta della guerra in Iraq, l’incontro tra il vicepresidente degli
Stati Uniti, Dick Cheney, e il ministro nipponico della Difesa, Fumio Kyuma. Cheney,
che si trova a Tokyo per una visita di tre giorni, ha deciso di non partecipare l’incontro
a causa delle critiche espresse dal ministro giapponese alla politica estera americana,
specialmente in merito alla guerra in Iraq.
- Nell’Afghanistan sudorientale,
un attentatore suicida travestito da medico si è fatto esplodere durante una cerimonia
in un ospedale di Khost, uccidendo se stesso e ferendo tre soldati americani. Ieri,
intanto, un soldato americano è morto in scontri a fuoco nella zona di Naray, nella
provincia di Kounar, portando a 12 il numero dei soldati stranieri morti in Afghanistan
dall'inizio dell'anno.
- Rimaniamo in Afghanistan, dove la Camera alta del
Parlamento ha approvato, con 41 voti a favore e 16 contrari, la controversa amnistia
che cancella tutti i crimini commessi durante gli ultimi 25 anni di conflitti. La
legge, che per entrare in vigore ha bisogno della firma del presidente Karzai, di
fatto impedisce che anche i più spietati "signori della guerra" siano mai processati
per le atrocità di cui si sono macchiati. Per questo, l'iniziativa ha già suscitato
le proteste di molti gruppi di tutela dei diritti umani. Nelle settimane scorse, il
portavoce di Karzai ha escluso che il capo della Repubblica islamica metta il sigillo
all'amnistia.
- Nel Pakistan occidentale, un afghano accusato di essere una
spia degli americani è stato decapitato e mutilato da militanti integralisti islamici.
L’omicidio è avvenuto nella zona tribale del nord Waziristan, che secondo Washington
e Kabul ospita postazioni dei combattenti taleban afghani e di terroristi islamici
di Al Qaida. Intanto, nel Punjab, un presunto fondamentalista islamico ha ucciso a
colpi d'arma da fuoco una responsabile politica provinciale, impegnata nella difesa
dei diritti delle donne.
- Il capo negoziatore iraniano sul nucleare, Ali
Larijani, è partito stamani per Vienna, dove incontrerà il direttore generale dell'Agenzia
internazionale per l'energia atomica, El Baradei. Il colloquio avviene mentre El Baradei
si appresta a presentare al Consiglio di Sicurezza dell'Onu un rapporto sulle attività
nucleari di Teheran, dopo che le Nazioni Unite hanno deciso di intimare all’Iran una
sospensione dell'arricchimento dell'uranio. Il presidente iraniano, Ahmadinejad, ha
intanto nuovamente rifiutato ogni richiesta di sospensione delle attività atomiche.
-
“Siamo fianco a fianco sul tema dell'Afghanistan, entrambi decisi alla stessa identica
politica: manteniamo le truppe che abbiamo e il territorio di responsabilità che abbiamo,
ma siamo anche preoccupati di dare uno sbocco politico al problema afgano”: è quanto
ha dichiarato il presidente del Consiglio italiano, Romano Prodi, durante la conferenza
stampa congiunta con il suo omologo spagnolo, Zapatero, al termine del 14.mo vertice
bilaterale fra Italia e Spagna, svoltosi a Ibiza. I due capi di governo hanno discusso
anche della “priorità” dell'America Latina e del Caribe “per la politica estera” di
Italia e Spagna; dell’impegno comune per la cooperazione sui temi migratori e sociali;
e dell’“applicazione piena delle direttive esistenti in materia di liberalizzazione
del mercato elettrico e del gas".
- Andiamo in Italia. Un militare di 30 anni,
originario di Salerno, è morto tre giorni fa a Roma per un tumore dovuto ad una presunta
contaminazione da uranio impoverito. Salgono così a 45 le vittime della cosiddetta
Sindrome dei Balcani, mentre i malati sono 513. Il giovane era un volontario dell'Esercito,
più volte in missione nell’area balcanica, dalla quale era tornato affetto da Linfoma
di Hodgkin. La morte è arrivata dopo una lunga malattia e quattro trapianti.
-
E sempre in Italia, i boss mafiosi avevano progettato l'uccisione dell'ex presidente
della Commissione antimafia, Giuseppe Lumia, parlamentare dei Ds. Il piano è stato
scoperto dalla Procura di Palermo, che ha chiesto ed ottenuto dal giudice per le indagini
preliminari (gip) due ordini di custodia cautelare in carcere. I provvedimenti riguardano
Domenico Virga, capomafia di Gangi (Palermo), già detenuto, e Salvatore Fileccia,
ritenuto uomo d'onore della famiglia mafiosa di "Palermo Villagrazia".
- Il
primo ministro francese, Dominique de Villepin, ha confermato che il piano di ristrutturazione
di Airbus prevede la soppressione di 10 mila posti di lavoro. De Villepin ha anche
indicato di aver chiesto che non vi siano “licenziamenti secchi” a Louis Gallois,
il presidente di Airbus e presidente esecutivo di EADS, la casa madre del costruttore
europeo di cui lo Stato francese detiene il 15%.
- La Russia, pur reagendo
“in modo adeguato e ponderato” all'espansione della NATO, non si farà coinvolgere
nella nuova corsa agli armamenti. Lo ha detto il ministro degli Esteri russo, Lavrov,
che ha riferito l'allarme del suo Paese per i piani per installare lo scudo spaziale
USA nell'Europa dell'est.
- E’ salito da 5 a 8 il numero dei focolai di influenza
aviaria nei distretti della regione di Mosca, anche se solo in due casi è già stato
confermato che il virus H5N1 appartiene al ceppo asiatico, altamente patogeno e quindi
potenzialmente pericoloso per l'uomo. Per gli altri casi, le autorità stanno attendendo
l'esito delle analisi. Intanto, il capo del servizio sanitario russo, Ghennadi Onishenko,
ha ammonito che il vero pericolo sarà costituito dall'imminente migrazione degli uccelli
in primavera. - E’ salito a 68 morti il bilancio del tragico attentato di ieri
sul "treno della pace", che collega India e Pakistan. La polizia ha arrestato un sospettato
e ha diffuso l'identikit di due sospetti. Finora, nessuna rivendicazione. Trovati,
inoltre, sul treno due ordigni inesplosi, nascosti in borsoni. “Una tragedia dai contorni
disumani”, l’ha definita il cardinale Telesphore Toppo, presidente della Conferenza
episcopale indiana. Il porporato ha descritto gli attentatori come persone “accecate
dall’odio e dall’ignoranza che cercano di distruggere il processo di pace”. Da parte
sua, il presidente del Pakistan, Musharraf, ha affermato che l'attentato non fermerà
il processo di pace fra i due Paesi, mentre il premier indiano, Singh, ha parlato
di “atto di terrorismo”.
- E’ rientrato l’allarme tsunami lanciato
oggi dall'Indonesia, dopo un terremoto sottomarino di magnitudo 6,9 della scala Richter
al largo delle isole Molucche. Lo ha reso noto l'agenzia meteorologica indonesiana,
secondo cui l'epicentro del sisma è stato registrato 45 km a sud est di Labuha, sull'isola
di Bacan, nella provincia orientale delle Molucche del Nord.
- L’Australia
manderà una missione diplomatica in Corea del Nord fra poche settimane, per cominciare
a ristabilire le relazioni, dopo il recente accordo in cui Pyongyang ha promesso di
mettere fine al suo programma nucleare in cambio di aiuti sotto forma di carburante.
Lo ha annunciato oggi il premier australiano, Howard, dopo una lunga telefonata con
il presidente USA, Bush.
- Sono riesplosi con violenza i combattimenti in
Ciad tra i movimenti ribelli e l’esercito regolare. I ribelli ciadiani ostili al presidente
Idriss Deby hanno attaccato la sua città natale, Fada, che si trova a oltre 900 chilometri
a nord-est della capitale. Secondo un portavoce dei ribelli, il bilancio sarebbe di
63 morti, 45 feriti e 34 prigionieri fra i ranghi dell'esercito governativo. Alle
origini del conflitto in Ciad, anche lotta per il controllo delle risorse petrolifere
del Paese, come ci conferma Angelo Turco, analista delle dinamiche politiche africane,
intervistato da Stefano Leszczynski:
R. - Il petrolio, così come in altri
Paesi dell’Africa subsahhariana, si sta rivelando anche per il Ciad un elemento di
instabilità piuttosto consistente, perché è una porta molto appetitosa per coloro
che detengono il potere e naturalmente c’è una spinta in più per impadronirsene.
D.
- Il fatto che il vertice franco-africano, conclusosi da poco a Cannes, abbia segnato
un po’ un disimpegno della Francia in Africa, può significare ora qualcosa per la
situazione politica del Ciad?
R. - Sì, perché per
quanto la Francia si sia presentata come facilitatrice di questo mini vertice tra
Deby - i sudanesi e i centrafricani - tuttavia non ha manifestato volontà incisive.
Comunque vadano le elezioni in Francia, la politica africana è destinata ad avere
un ridimensionamento e certamente anche per il Ciad si rimetteranno in discussione
non poche opzioni.
- Almeno 12 morti, tra cui un bambino
di quattro anni, e una cinquantina di feriti sono stati coinvolti in una serie di
attentati compiuti ieri sera a Mogadiscio, in Somalia. La città è ormai preda della
guerriglia urbana, probabilmente scatenata dai gruppi islamici. Ieri sera, si parlava
di 5 morti e numerosi feriti. Oggi, si è saputo che altre quattro persone hanno perso
la vita in un differente attacco, così come tre dei feriti ricoverati in ospedale.
-
Tre parlamentari del Salvador, tra cui il figlio di uno dei capi degli “squadroni
della morte” durante la guerra civile nel Salvador, sono stati uccisi in Guatemala,
dove si trovavano per partecipare a una riunione del Parlamento. I corpi carbonizzati
di Eduardo D'Aubuisson, William Pichinte e José Ramon Gonzalez, membri del partito
conservatore al potere nel Salvador, Arena (Alianza Republicana Nacionalista), sono
stati trovati a bordo di una macchina in una strada vicino al villaggio di El Jocotillo,
a un’ora di strada da Città del Guatemala. Insieme con loro, è stato trovato il corpo
di un quarto uomo. Ancora non si hanno tracce sul movente o l’identità degli assalitori.
-
Il presidente colombiano, Alvaro Uribe, ha designato come nuovo ministro degli Esteri,
Fernando Araujo Perdomo, per 6 anni nelle mani delle Forze armate rivoluzionarie della
Colombia (FARC). Perdomo succede a Maria Consuelo Araujo, dimessasi dall'incarico
dopo l'arresto del fratello, il senatore Alvaro Araujo, accusato di collusione con
i gruppi paramilitari di destra. Lo scorso mese, il nuovo ministro degli Esteri è
riuscito a recuperare la libertà, dopo essere rimasto per sei anni nella mani delle
FARC.
- I detenuti nei bracci della morte dei penitenziari giapponesi hanno
raggiunto oggi la cifra record di 100. La centesima condanna alla pena capitale è
stata confermata dalla Corte suprema a carico di un malvivente di 55 anni, Kazuo Shinozawa,
che nel giugno 2000 aveva dato fuoco a una gioielleria appena rapinata, provocando
la morte di 11 persone.
- Oltre sette mila ispettori sanitari sono stati mobilitati
nel sud della Cina per effettuare controlli sulla diffusione del virus della Sars.
In particolare, verificheranno che nella provincia del Guangdong non sia in vendita
la carne dello zibetto, un animale che si ritiene responsabile della diffusione del
virus. I controlli sono stati lanciati, dopo che le vendite illegali di carne di zibetto
(vietata dal 2003) sono aumentate in gennaio e febbraio. - Un’epidemia di morbillo
è scoppiata nella Corea del Nord, dove ha provocato almeno quattro morti, tra cui
due bambini, che hanno avuto anche complicanze polmonari. Ne dà notizia l’agenzia
sudcoreana Yonhap, citando informazioni avute dalla Croce Rossa Internazionale, secondo
cui Pyongyang avrebbe chiesto cinque milioni di dosi di vaccino. Le autorità sanitarie
locali hanno dichiarato di essersi trovate impreparate a fare fronte ad alcune migliaia
di casi registrati negli ultimi mesi, diagnosticati in un primo momento come rosolia.
(A cura di Roberta Moretti)