India Card. Toppo nell’insieme soddisfatto della situazione della Chiesa
NEW DELHI, 17 feb ’07 - “La Chiesa in India ha tanti problemi, ma il fatto
che abbia la quarta più grande Conferenza episcopale del mondo e che conti il più
alto numero di sacerdoti e religiosi sono un chiaro segno della vibrante vitalità
della fede della comunità cattolica indiana” . Ad affermarlo è stato il cardinale
Telesphore Toppo, presidente della Conferenza episcopale indiana (Cbci), durante un
colloquio a New Delhi con padre Henry D’Souza, segretario esecutivo della Commissione
episcopale per le comunicazioni sociali. L’arcivescovo di Ranchi, il primo cardinale
di etnia tribale dell’India, si è detto complessivamente soddisfatto della situazione
della Chiesa nel Paese: “Considerando che i cristiani costituiscono appena il 2,3%
della popolazione, la storia della Chiesa indiana ha dell’incredibile”. Egli ha sottolineato
in particolare il significativo contribuito dei cattolici nel campo sociale, educativo,
sanitario e in quello quello delle comunicazioni sociali: “La Chiesa – ha rimarcato
- è sempre stata accanto alla gente, senza distinzioni di casta o appartenenza religiosa”.
Non mancano tuttavia i problemi. Il cardinale Toppo ha parlato in particolare delle
minacce ai valori della vita che anche in India sono ben presenti e delle discriminazioni
di cui sono oggetto i cristiani. A questo proposito si è detto però convinto che il
disegno perseguito dai gruppi radicali contro le minoranze è destinato a fallire e
che “alla fine prevarrà la verità”. Parlando, infine, dell’attuale politica economica
del governo indiano, il cardinale Toppo ha ribadito che nessuna scelta deve andare
a danno dei più poveri e vulnerabili: “La persona umana deve restare al centro dello
sviluppo ed è responsabilità del governo prendersi carico dei poveri vittime di questo
sviluppo”. (Sito Cbci – ZENGARINI)