Di fronte al soggettivismo, é necessario avere il coraggio di annunciare la verità
sull’uomo: così, il Papa nell’udienza all’Accademia di scienze politiche e morali
di Parigi
(10 febbraio 2006 - RV) In un’epoca segnata dal soggettivismo relativista, bisogna
avere il coraggio di annunciare la verità sull’uomo. E’ la viva esortazione di Benedetto
XVI, levata stamani nell’udienza ad una delegazione dell’Accademia di Scienze Politiche
e Morali di Parigi. Il Papa ha, inoltre, ribadito l’importanza della formazione delle
coscienze dei giovani. Tra i delegati dell’Accademia, presenti all’incontro, anche
il cardinale Jean-Marie Lustiger, arcivescovo emerito di Parigi. Il servizio di Alessandro
Gisotti:
********* “Dans
le monde actuel…”
“Nel mondo attuale – ha esortato Benedetto XVI – è sempre
più urgente invitare i nostri contemporanei ad una rinnovata attenzione” al “rispetto
dell’essere umano e alla ricerca del bene comune”. In effetti, ha proseguito il Papa,
“lo sviluppo del soggettivismo, per cui ciascuno tende a prendere se stesso come unico
riferimento e a considerare che ciò che pensa ha il carattere della verità, ci spinge
a formare le coscienze sui valori fondamentali”. Quei valori, ha sottolineato, “che
non possono essere attaccati senza mettere a rischio l’uomo e la società stessa”.
Ha così rivolto il suo pensiero alla grande figura di Andrei Sakharov, a cui l’allora
cardinale Joseph Ratzinger succedette nell’Accademia parigina. “Questa alta personalità
– ha constatato – ci ricorda che è necessario, nella vita personale come in quella
pubblica, avere il coraggio di dire la verità e di seguirla”. E, ancora, di “essere
liberi nel rapporto con il mondo che spesso ha la tendenza a imporci i suoi modi di
vedere e i comportamenti da adottare”.
“Aujourd’hui encore…”
A
tutt’oggi, ha affermato, “è importante che l’uomo non si lasci ostacolare dalle catene
esteriori quali il relativismo, la ricerca del potere e del profitto ad ogni costo,
la droga” e ancora “le relazioni affettive disordinate, la confusione sul matrimonio,
il non riconoscimento dell’essere umano in tutte le tappe della sua esistenza”. E’
nostro dovere, ha aggiunto, “avere il coraggio di ricordare ai nostri contemporanei
ciò che davvero sono l’uomo e l’umanità”. Di qui, l’invito a quelle persone ed istituzioni
che hanno la funzione di trasmettere dei valori ad “avere il coraggio della verità
sull’uomo”.
“La veritable liberté consiste…”
“La vera libertà
– ha avvertito il Pontefice – consiste nel camminare sulla strada della verità, secondo
la sua propria vocazione, sapendo che ciascuno dovrà rendere conto della propria vita
al suo Creatore e Salvatore”. E’ importante, ha detto ancora, “proporre ai giovani
un tale percorso”. Così, “sapranno discernere, con coraggio e tenacia, il cammino
della libertà e del bene” che implica anche “sforzi, sacrifici e rinunce”. Una delle
più urgenti sfide per gli uomini di oggi, specie i giovani, ha rilevato “consiste
nell’accettare di non vivere semplicemente nell’esteriorità”, ma nello “sviluppare
la vita interiore, luogo unificante dell’essere e dell’agire”. Proprio Sakharov, ha
detto il Papa, ha mostrato durante il periodo comunista che, anche quando la sua libertà
esteriore era stata “incatenata”, nulla poteva togliergli la libertà interiore. **********