Argentina: Aspetti positivi e negativi per i vescovi della nuova legge sull'educazione
BUENOS AIRES, 9feb07 – Si chiude domani a Buenos Aires l’annuale Corso dei Rettori
patrocinato dal CONSUDEC, il Consiglio superiore di educazione cattolica. Per l’occasione
la speciale Commissione della Conferenza episcopale argentina ha fatto divulgare
una estesa dichiarazione in cui si analizza la nuova legge sull’educazione in Argentina.
La nota dei vescovi è intitolata “La Chiesa e la legge sull’educazione nazionale”.
Il documento valuta, innanzitutto, gli aspetti positivi della legge, vale a dire il
riconoscimento che l’educazione è un bene pubblico ed un diritto personale e sociale,
e che la famiglia è il soggetto primario e naturale dell’educazione, il cui fine è
la formazione integrale della persona. Il documento dei vescovi valuta con favore
anche il riconoscimento che l’educazione è una priorità per lo Stato, l’estensione
della obbligatorietà della frequenza scolastica, la libertà nelle scelte educative
ed il sostegno per i più svantaggiati. Gli aspetti negativi che, invece, i vescovi
vedono nella nuova legge possono essere così sintetizzati: eccessiva centralizzazione
del sistema educativo, inclusione nei curricula scolastici della cosiddetta Cedaw,
la Convenzione per l’eliminazione di ogni forma di discriminazione della donna. Tale
Convenzione, come è noto, apre di fatto a pratiche quali la contraccezione, la sterilizzazione
e l’aborto. Negativa è ancora per i vescovi la cosiddetta “ideologia del genere”,
che tenta di cancellare l’essere maschio o femmina dell’individuo umano, e che è presente
nel testo della nuova legge. La nota della Commissione episcopale dell’educazione
cattolica si conclude col rammentare che i “nostri bambini e i nostri giovani meritano
i migliori sforzi affinché possano realizzare uno sviluppo integrale della loro personalità” (Aica/Fides-
MANCINI)