2007-02-07 15:55:50

La CEI approva il nuovo Statuto del Rinnovamento nello Spirito Santo


(7 febbraio 2007 - RV) Un nuovo Statuto - approvato dal Consiglio permanente della Conferenza episcopale italiana - ed una nuova struttura a livello nazionale per il Rinnovamento nello Spirito Santo. Con i suoi 1.900 gruppi, l’associazione è un’espressione, in Italia, del “Rinnovamento Carismatico Cattolico” che, nato in America all’indomani del Concilio Vaticano II e diffuso oggi in 204 Paesi dei cinque continenti fra 82 milioni di cattolici, ha, nelle varie nazioni, stili, forme di vita e stati giuridici diversi. Ma che cosa ha significato questo nuovo Statuto per il Movimento? Tiziana Campisi lo ha chiesto a Salvatore Martinez, già coordinatore nazionale del Rinnovamento nello Spirito Santo e oggi presidente nazionale: RealAudioMP3


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R. – Sono state precisate meglio la sua natura e le sue finalità, per cui oggi, il Rinnovamento nello Spirito Santo non è più una generica esperienza spirituale, ma un cammino di fede che si esprime con impegni precisi. Tra questi la preghiera, la vita comunitaria sacramentale e carismatica, la formazione permanente - con una speciale attenzione allo studio e alla comunione con la Parola di Dio-, e poi ancora la fraternità e il sostegno fraterno, che si attuano nelle tante attività, nei progetti, nei ministeri che compongono la vita del Rinnovamento. Si è ancor meglio precisato il ruolo delle comunità. Oggi non parliamo più soltanto di gruppi di preghiera, ma anche di comunità di vita, comunità di alleanza, che possono anche avere statuti propri, approvati dagli ordinari diocesani. Si è voluto indicare poi in modo chiaro l’ecclesialità che il Rinnovamento vive e in che modo le proposte di spiritualità e di fraternità, che caratterizzano il percorso di crescita del Rinnovamento, si inseriscano nella vita delle Chiese particolari. E ancora lo Statuto chiarisce come il Rinnovamento riceva impulso per il proprio cammino e il proprio sviluppo dalle Chiese particolari. A livello nazionale poi si è allargata la corresponsabilità, sicché oggi esiste un Comitato Nazionale di Servizio con un presidente, un coordinatore, un direttore e altre figure accanto ai coordinatori regionali, impegnate in una ministerialità o in progetti di evangelizzazione specifici.


D. – Ci si avvicina ai 40 anni del “Rinnovamento carismatico cattolico”. Quali iniziative sono previste per celebrarlo?


R. – Con oltre 100 milioni di cattolici, il Rinnovamento carismatico, come movimento, rappresenta la realtà più espansa al mondo. La sua attualità è particolarmente rilevante in un tempo nel quale registriamo, purtroppo, tanta siccità di valori spirituali e la difficoltà di molti cristiani di rendere feriale la loro fede. Noi ci proponiamo di vivere il nostro amore per Gesù e di esprimerlo nella gioia. E ci prepariamo – e lo Statuto rappresenta in questo senso un segno – a rendere nuova questa testimonianza con la prossima Convocazione nazionale, la 30.ma, che, ogni anno, a Rimini, rappresenta un grande evento di Chiesa. Il tema di questa convocazione, che celebreremo dal 28 aprile al 1° maggio, è “Nulla è impossibile a Dio”. Questo evento sarà preceduto da una solenne celebrazione eucaristica che si svolgerà a Roma e attraverso la quale anche noi ricorderemo i 40 anni della nascita del movimento carismatico cattolico.


D. – Il Rinnovamento nello Spirito Santo, quali testimonianze e quale messaggio vuole dare alla Chiesa?


R. – Una spiritualità che è per tutti, la diffusione della cultura della Pentecoste e la riscoperta dell’adorazione carismatica del primato di Dio, in un tempo in cui l’uomo vuole sostituirsi al Signore.
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