Settimana dell'unità: i rapporti tra cattolici e anglicani
(20 gennaio 2007 - RV) L’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice
ha invitato oggi i fedeli a partecipare giovedì prossimo 25 gennaio, alle ore 17.30,
ai Secondi Vespri della Solennità della Conversione di San Paolo presieduti da Benedetto
XVI nella Basilica Papale di San Paolo fuori le Mura, a conclusione della Settimana
di Preghiera per l’Unità dei Cristiani. Oggi si celebra il terzo giorno della Settimana
sul tema “Lo Spirito Santo ci dona la Parola”. Proprio ieri il Papa ricevendo una
delegazione ecumenica della Finlandia ha sottolineato che “lo Spirito Santo è il vero
protagonista dell’impegno ecumenico”. Un impegno che vede in prima linea Benedetto
XVI che in questi 21 mesi di Pontificato ha incontrato numerosi rappresentanti delle
confessioni cristiane: tra questi, il 23 novembre scorso in Vaticano, il Primate della
Comunione anglicana, l’arcivescovo di Canterbury, il dott. Rowan Williams. Ascoltiamo
in proposito, al microfono di Giovanni Peduto, il rev. Donald Bolen che, in seno al
Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, si occupa, tra l’altro,
dei rapporti tra cattolici e anglicani:
********* R. – Nonostante la
situazione complessa che attualmente è presente nella Comunione Anglicana, la visita
è stata molto fruttuosa. Ha aiutato il fatto che Benedetto XVI e l’arcivescovo siano
entrambi teologi rinomati. Il Santo Padre e il Primate anglicano si sono trattenuti
insieme in dialogo, hanno pregato insieme per l’Ora Media e firmato una Dichiarazione
Comune, nella quale si rende grazie per i rapporti positivi di questi ultimi quarant’anni,
e hanno richiamato alla testimonianza comune e ad una più stretta collaborazione in
una vasta gamma di aree.
D. – Il dialogo è comunque sempre foriero di benefici
effetti?
R. – Uno dei benefici di questo dialogo ecumenico che continua da
tanto tempo è la capacità di parlare in modo franco, e allo stesso tempo in uno spirito
di amicizia, riguardo alle sfide poste dalle nostre relazioni ecumeniche. Recenti
sviluppi in seno alla Chiesa Episcopale degli Stati Uniti e in una diocesi anglicana
in Canada che riguardano i riti di benedizione per le coppie omosessuali e l’ordinazione
all’episcopato di un vescovo omosessuale sono stati pubblicizzati ampiamente dalla
stampa. Nella loro Dichiarazione Comune Papa Benedetto XVI e l’arcivescovo di Canterbury
hanno sostenuto che questi sviluppi, che mostrano divisioni in seno alla Comunione
Anglicana, presentano seri ostacoli al progresso ecumenico. La recente visita ha tuttavia
confermato che il nostro dialogo può e deve continuare. Infatti, come il cardinale
Kasper ha affermato nel passato, è precisamente quando nuove difficoltà minacciano
di dividerci che il dialogo è ancora più importante.
D. – Parliamo ora
più specificamente di queste divisioni …
R. - E’ importante notare che
la Comunione Anglicana nel suo insieme ha continuato ad affermare l’insegnamento tradizionale
cristiano sul matrimonio e la sessualità. Le tensione nelle due province anglicane
tendono ad attirare la vasta attenzione dei media, anche di quelli religiosi, che
parlano ampiamente delle controversie ma non danno sufficiente risalto ai processi
di riconciliazione introdotti da