2007-01-16 14:22:38

STATI UNITI/IRAQ: IL DOVERE DI AIUTARE L'IRAQ


WASHINGTON, 16 gen ’07 - Ogni futuro intervento o iniziativa politica degli Stati Uniti in Iraq “dovrebbe essere valutato alla luce della responsabilità morale della nostra Nazione volta ad aiutare gli iracheni a vivere in sicurezza e dignitosamente”. Ad affermarlo è il Presidente della Conferenza episcopale degli Stati Uniti, mons. William S. Skylstad, in una nota diffusa da Gerusalemme, dove si trova in questi giorni insieme alla delegazione del Coordinamento delle Conferenze episcopali a sostegno della Terra Santa. Secondo il vescovo di Spokane la nuova strategia per l’Iraq annunciata dal Presidente Bush la settimana scorsa, o qualsiasi proposta alternativa, deve rispondere a un interrogativo morale di fondo: “Come favorire una transizione responsabile in quel Paese?”. Le tappe di questa transizione – afferma - sono: garantire livelli minimi di sicurezza, realizzare accordi e istituzioni che aiutino a superare le attuali divisioni, ridurre la violenza, allargare della partecipazione e promuovere la libertà religiosa e dei diritti umani, oggi gravemente compromessi in Iraq. Mons. Skylstad ricorda le obiezioni della Santa Sede all’intervento militare in Iraq anche per le sue possibili conseguenze irreparabili e, “alla luce degli attuali sviluppi”, ribadisce il sostegno della Conferenza episcopale al coinvolgimento di tutta la comunità internazionale nella ricerca di una soluzione. Egli sollecita inoltre un impegno più deciso degli Stati Uniti nella pacificazione di tutto il Medio Oriente. Di qui anche il reiterato appello alle forze politiche del Paese a lavorare insieme con uno spirito bi-partisan: “Questo dialogo civile è tanto più urgente in questo momento di confronto in cui la Nazione è chiamata a prendere decisioni importanti”.
(Cns – ZENGARINI)








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