Nello Zimbabwe l'inflazione più alta del mondo: è del 1281%
(13 gennaio 2007 - RV) È di 1.281,1 per cento il tasso d’inflazione più alto del mondo
e appartiene allo Stato africano dello Zimbabwe. E in questi ultimi mesi, riferisce
l’agenzia Fides, le condizioni economiche del Paese sono ulteriormente peggiorate.
Lo ha denunciato l’associazione locale dei consumatori secondo la quale i costi più
alti si registrano nel settore dell’educazione (più 261,9 per cento) e in quello alimentare:
pane (più del 179,7 per cento), zucchero (più del 166,7 per cento) e olio da cucina
(più del 78,3 per cento). La mancanza di alimenti-base nello Zimbabwe ha obbligato
la popolazione - di cui la metà sopravvive grazie ad aiuti internazionali mentre l’80
per cento non ha un’occupazione - a sostituirli con prodotti più costosi. Il Paese,
un tempo definito il “granaio dell’Africa australe”, nel 2000 ha subito anche la redistribuzione,
da parte del presidente Robert Mugabe, di terre appartenenti a 4 mila agricoltori
europei a migliaia di suoi sostenitori africani. Il governo non ha però accompagnato,
a tale disposizione, un adeguato provvedimento di distribuzione di sementi, di fertilizzanti
e di attrezzature. Il Paese, in questo momento, si trova, inoltre, a dover far fronte
all’ondata di scioperi di medici e infermieri che chiedono un aumento salariale dell’8
mila per cento, indispensabile per sopravvivere. La protesta degli operatori del settore
sanitario rischia di estendersi ad altre categorie e di generare una forte protesta
sociale.