2007-01-13 16:12:19

Commozione ai funerali di una delle vittime della strage di Erba


(13 gennaio 2007 - RV) “A fronte del disprezzo della vita barbaramente manifestato da menti e mani assassine, il Signore ci chiede di rinnovare il nostro ‘si’ incondizionato alla vita e al suo rispetto in ogni caso, nella convinzione che essa è dono di Dio”. Lo ha detto il vicario episcopale per la zona di Lecco, mons. Bruno Molinari, durante i funerali di Paola Galli, mamma di Raffaella Castagna e nonna del piccolo Youssuf, tutti vittime della strage provocata da Olindo e Rosa Romano. Nel pomeriggio si sono poi svolti a Montorfano, sempre nel comasco, i funerali di Valeria Cherubini, la vicina di Raffaella, anche lei uccisa dai Romano. Ma quale è la realtà di Erba, la cittadina in cui è avvenuta la strage? Luca Collodi lo ha chiesto a don Antonio Paganini, parroco di Santa Maria Nascente, chiesa in cui si sono svolti i funerali:

**********
R. – Io sono parroco da dieci anni e non penso che Erba sia una realtà così difficile dove confluiscono disvalori con esplosioni della portata che sappiamo. Mi pare che qui si respiri quell’atmosfera culturale che è un po’ dilagante, ma la realtà erbese è di grande tradizione cristiana. Basterebbe pensare alle numerose case di spiritualità, case anche religiose; proprio in Erba si contano più di 120 associazioni di volontariato. Si è trattato di un fatto estraneo alla realtà erbese e si è provato ancor più sconcerto dato che gli autori sono persone arrivate da fuori. Sappiamo che questo clima generale di conflittualità va contrastato. L’impegno che ci assumiamo come parrocchie e anche come istituzioni civili, riflettendo su quello che è capitato, è di coltivare uno stile di convivenza diverso; bisogna rifarsi allo stile evangelico di reciproca accoglienza e di reciproco affetto e stima. Credo che la realtà erbese abbia bisogno di essere difesa da questa ombra.


D. – Don Antonio, Carlo Castagna, il papà di Raffaella, il marito di Paola Galli e il nonno del bambino ucciso, ha avuto la forza di perdonare; questo è un elemento che vorremmo sottolineare anche con lei…


R. – E’ la testimonianza più bella che dimostra l’efficacia della fede; in certi momenti, se manca questa forza interiore, anche il perdono diventa una cosa impossibile. Ma se la fede è profonda e ben radicata rende capace di questi atteggiamenti interiori che sembrerebbero impossibili.
**********










All the contents on this site are copyrighted ©.