(30 dicembre 2006 - RV) Domani, ultimo giorno dell’anno, la Chiesa celebra la Festa
della Santa Famiglia. Dopo l’Angelus, il Papa visiterà, in serata, il Presepe di Piazza
San Pietro. Fin dall’inizio del suo Pontificato, Benedetto XVI ha dedicato grande
attenzione alla famiglia. Nell’anno che si sta per concludere, si ricorda in particolare
il suo discorso ai parlamentari del Partito Popolare Europeo nel quale sottolineò
che la difesa della famiglia fondata sul matrimonio è un principio non negoziabile.
E, ancora, l’incontro mondiale di Valencia dove Benedetto XVI ha proposto la bellezza
della famiglia cristiana quale risposta al secolarismo che avanza in Occidente. Sul
significato della Festa della Santa Famiglia, Giovanni Peduto ha raccolto la riflessione
della madre Ottavina Bressanin, per due mandati superiora generale della Congregazione
delle Suore della Sacra Famiglia di Spoleto e attualmente responsabile dell’Istituto
Nazareno di Spoleto, retto dalle stesse religiose:
********** R. - La festa
della Santa Famiglia presenta al mondo d’oggi un tipo di famiglia che sembra irraggiungibile
per la sua straordinarietà e santità, ma ogni famiglia può trovare in essa un modello
da imitare, giacché anche la Santa Famiglia ha vissuto gli aspetti delle famiglie
di oggi: gioie e dolori, incertezze e timori, persecuzioni ed esilio, ma tutto con
grande fede e adesione totale al progetto di Dio, anche se misterioso ed incomprensibile.
Il messaggio che viene da questa festa è a mio avviso racchiuso nel discorso di Paolo
VI tenuto a Nazareth: “A questa scuola comprendiamo perché dobbiamo tenere una disciplina
spirituale, se vogliamo seguire la dottrina del Vangelo ed essere discepoli di Cristo”.
D.
- Come le famiglie di oggi possono farsi aiutare dalla Santa Famiglia?
R. -
Le famiglie di oggi possono trovare nella Santa Famiglia un modello da imitare, nel
vivere con fede e fiducia la propria vocazione e la propria missione, affrontando
insieme le molteplici difficoltà e collaborando nell’educazione cristiana dei propri
figli, favorendo la loro crescita umana, culturale e spirituale per una libera realizzazione
del loro essere. Oggi più che mai la cellula familiare è particolarmente in pericolo.
Il Beato Pietro Bonilli, nostro fondatore, diceva: “Solo invocando l’aiuto di Gesù,
Maria e Giuseppe, la famiglia può resistere alle tante minacce”.
D. - Cosa
ci dice oggi la figura di San Giuseppe? D. - San Giuseppe è per ogni padre un modello
da imitare, per la sua totale adesione al progetto di Dio pur nella difficoltà a comprenderlo.
E’ l’uomo del silenzio, del lavoro, è colui che nonostante i dubbi, si fidò delle
parole dell’angelo: “Non temere, Giuseppe”, e da quel momento svolse con fiducia,
umiltà, operosità il grande compito di sposo e di padre collaborando così al mistero
della Salvezza.
D. - L’umiltà, la docilità, il totale affidamento di Maria
sono un esempio per tutti noi…
R. - L’umiltà, la docilità e la totale fiducia
nel piano di Dio, sono le peculiari qualità di Maria che emergono dal fiat dell’Annunciazione,
fino sotto la Croce, dove Gesù la dichiara Madre dell’umanità. E’ un modello in cui
tutti dobbiamo specchiarci perché in Lei si ricapitolano tutte le virtù a cui ogni
persona può tendere. Per cui, affidarsi a Lei è il modo migliore per avere la Sua
protezione e per seguire il Suo esempio.
D. - Gesù cresceva in età, grazia
e sapienza… Cosa significa?
R. – Gesù, pur essendo Dio, vive i ritmi di crescita
di ogni essere umano. Con lo scorrere degli anni della sua vita terrena entra gradualmente
nella profondità della sua missione divina e umana. Oggi i nostri giovani sono ricchi
di tante nozioni ma tanto poveri di valori, da non conoscere il vero senso della vita.
Hanno bisogno di testimoni e di guide sicure. E’ pertanto per ogni famiglia un richiamo
al dovere di aiutare i figli a crescere nella dimensione umana, spirituale e nella
conoscenza di Dio.
D. - Veniamo al vostro istituto: qual è il vostro carisma?
R.
- Il nostro fondatore, il Beato Pietro Bonilli, fin dagli anni della sua formazione
fu “soavemente attratto dal mistero dell’Incarnazione del figlio di Dio nato in una
famiglia umana”. E’ la chiara dimostrazione della grande importanza della famiglia.
Nella Famiglia di Nazareth egli vide un modello per tutte le famiglie. Illuminato
da questo mistero, fonda l’Istituto delle Suore della Sacra Famiglia di Spoleto dando
a noi sue suore una chiara indicazione sull’essere e sull’agire. Il nostro mandato
è quello di diffondere l’amore alla Santa Famiglia in tutte le parti del mondo ove
siamo presenti, farla conoscere, amare, imitare da tutti. Il nostro carisma si riassume
in questa espressione: essere, dare, costruire famiglia per tutti coloro che sono
più deboli, svantaggiati, diversamente abili, nello stile dell’accoglienza e del calore
umano, che regnava nella Famiglia di Nazareth. ************